Ospedale Busto-Gallarate, l’irritazione di Fontana: «C’è chi perde tempo»

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Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia

BUSTO ARSIZIO – Sembra infastidito Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, quando gli chiediamo a che punto è l’iter burocratico, finanziario e progettuale del nuovo ospedale tra Busto Arsizio e Gallarate. Infastidito per le voci (”Pettegolezzi”) che girano attorno alla struttura che ingloberà gli attuali nosocomi delle due città. Mancano cento milioni per pagare l’intera opera? Ora ne sono stati finanziati quattrocento, che qualcuno degli addetti ai lavori, tecnici e politici, ritiene insufficienti a fronte dei ritardi e dell’aumento dei costi delle materie prime. Vero? Falso? “Stiano tutti tranquilli, nessuno si agiti né, tanto meno, dica cose a vanvera” parole di Fontana. Di più, perentorio: “Alla Regione, che ha tutto sotto controllo, non si può imputare immobilismo su questa questione. I soldi ci sono, o, comunque, si trovano. Non è questo il problema. Caso mai chi deve agire, agisca, non perda tempo, si dia da fare”.

Con chi ce l’ha il governatore della Lombardia, coi sindaci di Busto Arsizio e Gallarate? Con i politici? Con i tecnici e i funzionari? Insomma, chi, tra tutti, ha generato il tono polemico di Fontana? “Non ce l’ho con nessuno, né intendo polemizzare, né accusare qualcuno. Però si faccia qual che si deve fare”. Punto. Frase tranchant che non dice nulla e, al contrario, dice tutto. Alle viste ci sono le elezioni regionali, sarebbe devastante un flop procedurale sul nuovo ospedale proprio a ridosso dell’apertura delle urne. Entro la fine di febbraio è prevista la scadenza per la firma all’accordo di programma, il documento che formalizza e indirizza i lavori nei terreni messi a disposizione nel quartiere bustese di Beata Giuliana e, soprattutto, stabilisce gli interventi richieste dalla due città per mitigare l’impatto dei futuri edifici ospedalieri. Se la firma “saltasse” sarebbe la terza volta, nuovo rinvio e nuovi intoppi. Con le necessità elettorali che incombono proprio a febbraio. Per Fontana e la sua giunta si materializzerebbe un bel pasticcio, quanto meno in sede locale dove il presidente leghista ha il suo bacino elettorale.

Tanto più alla luce delle criticità che si registrano specialmente al Sant’Antonio Abate e, in parte, anche nel nosocomio di Busto Arsizio. Problemi gestionali e per l’offerta curativa e assistenziale dei due ospedali in via di dismissione nonostante il nuovo nosocomio sarà pronto, bene che vada, tra sette o otto anni. E nel frattempo? Ci sono situazioni in alcuni casi al limite dell’accettabile, che provocano disagi agli utenti e sono al centro dell’agenda politica. Proprio nei giorni scorsi, il consiglio comunale ha votato all’unanimità una mozione, presentata dalla Lista Silvestrini, che reclama attenzione  e risposte da parte di Palazzo Lombardia e, in prima persona, dell’assessore al Welfare Guido Bertolaso. Per dirla in un altro modo, un ennesimo appello che si aggiunge alle recenti prese di posizioni del sindaco di Busto, Emanuele Antonelli, che, in relazione alle clamorose dimissioni del primario di Ortopedia, ha annunciato l’intenzione di chiedere spiegazioni allo stesso Bertolaso. Infine, sempre da Busto Arsizio, i consiglieri d’opposizione Maurizio Maggioni e Gigi Farioli sono intervenuti pubblicamente nel tentativo di stringere i tempi per il nuovo ospedale.