Ospedale, il PD di Busto: «Sottovalutato il problema. Non basta aspettare il nuovo»

Il padiglione polichirurgico dell'ospedale di Busto Arsizio

BUSTO ARSIZIO – «L’impoverimento dell’ospedale? Un problema sottovalutato». A dirlo è Maurizio Maggioni, capogruppo del PD di Busto, che commenta così l’allarme lanciato dal sindaco Emanuele Antonelli dopo le dimissioni del dottor Marco Merlo, primario di ortopedia. «Non entro nel merito della vicenda personale, ma a livello generale se non rafforziamo adesso le specialità di eccellenza – fa notare l’esponente Dem – ora che ci sarà il nuovo ospedale rischiamo di arrivarci con i reparti vuoti. Quello esistente va valorizzato, anche per accompagnare la transizione verso il nuovo».

Il problema

Quello del rischio di declino dell’ospedale di Circolo di Busto Arsizio, legato alle carenze di personale, è «un problema ripetutamente posto in tutte le sedi, già più di un anno fa in campagna elettorale – ricorda il capogruppo Maurizio Maggioni (nella foto) – avevamo denunciato che non c’è personale sufficiente per gestire le chirurgie specialistiche, come l’ortopedia e l’urologia. Personalmente posso riportare diverse esperienze di cittadini che, dopo essere assistiti in Pronto Soccorso a Busto e successivamente “spediti” in uscita a Legnano, Varese o Como, una volta capita l’antifona si rivolgono direttamente agli altri ospedali e non più a quello di Busto».

Quale soluzione

Insomma, al di là delle dimissioni di Merlo, l’ospedale di Busto è un problema da affrontare. Come? Maggioni un’idea ce l’ha: «Siccome, in base alla nuova riforma, non ancora applicata, l’ASST deve prevedere un piano triennale su cui si devono pronunciare i sindaci, allora apriamo un tavolo su questo tema e vediamo cosa possiamo fare nei prossimi tre anni. Perché aspettare il nuovo ospedale, che arriverà tra 7-8 anni, non può essere un’opzione». Anzi, per il capogruppo del PD, è «un approccio sbagliato» che imputa ai sindaci di Busto e Gallarate, quello di «giocare tutto sul nuovo ospedale».

Il rischio

Infatti «non è il nuovo ospedale la soluzione ai problemi, perché per avere il nuovo funzionante bisogna far funzionare gli attuali ospedali», ribadisce Maurizio Maggioni. «Bisogna rafforzare i reparti ora, dando un indirizzo. Se, per fare un esempio, l’urologia deve essere una sola tra Busto e Gallarate, che sia forte, altrimenti quando arriverà il nuovo ospedale avremo un reparto svuotato. E a quel punto non riusciremo più a recuperare il terreno perso e a rafforzarlo adeguatamente».

Il messaggio al sindaco

In soldoni, sintetizza Maggioni, «se facciamo morire le eccellenze che abbiamo, rimarranno solo le macerie. E il nuovo edificio, per quanto all’avanguardia, nascerà vuoto». Ecco perché al sindaco Antonelli, che invoca l’intervento del neo-assessore alla sanità Guido Bertolaso, il capogruppo del PD tira le orecchie: «In commissione ha detto che non c’era nulla di nuovo di cui discutere, ma forse qualcosa da dire ci sarebbe sullo stato dell’attuale ospedale. Non dimentichiamolo in attesa che si realizzi quello nuovo».

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