Nuovo ospedale, Antonelli: «Riuniremo il tavolo quando ci sarà qualcosa da dire»

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Il metaprogetto del futuro ospedale unico tra Busto Arsizio e Gallarate

BUSTO ARSIZIO – «Il tavolo sanità? Non è stato convocato perché non c’è nulla che non fosse previsto, siamo in una fase tecnica che procede con il suo iter. Quando ci sarà qualcosa da dire lo riuniremo». Il sindaco Emanuele Antonelli risponde così alle sollecitazioni dei gruppi di opposizione, che lamentano «scarso dibattito» sul tema, nel corso della riunione della commissione servizi sociali-sanità convocata sul tema del nuovo ospedale di Busto-Gallarate che sorgerà a Beata Giuliana.

L’interrogazione delle opposizioni

Sul maxi-progetto del nuovo polo ospedaliero, ma soprattutto sull’«attivazione dell’altro Accordo di Programma, di iniziativa dell’amministrazione comunale», per l’attuale sedime, l’ex sindaco e capogruppo di Popolo Riforme e Libertà Gigi Farioli ribadisce che ritiene «opportuno che questi temi siano oggetto di condivisione e dibattito, insieme alla partita dei luoghi della medicina di prossimità». Ricordando che «l’incidente sulla continuità assistenziale tra Sant’Anna e viale Stelvio è l’esempio di cosa non deve accadere. Il rischio è di arrivare alle scadenze, imminenti, senza poter dire la nostra e trovandosi con situazioni imbarazzanti come quella».

La risposta del sindaco

«Nessun imbarazzo – ribatte il primo cittadino – Gallarate è avanti? Beato lei che lo sa, per noi non è così. L’ASST ha dato l’incarico per la VAS e per la redazione del Documento delle alternative progettuali. Ci saranno due conferenze di VAS, e per fine gennaio-febbraio 2023 la firma dell’Accordo di Programma, mentre per il “vecchio” sito sono iniziate le interlocuzioni e stiamo iniziando la nostra valutazione, che sicuramente andrà presa in considerazione. Non è stato convocato il tavolo di confronto perché non c’è nulla che non fosse già previsto». Anche perché Antonelli ricorda che «il progetto non è ancora stato fatto, c’è un metaprogetto. E non penso che abbiamo le competenze – di certo io non le ho – per pensare se quello che abbiamo visto funziona oppure no. Si tratta di un progetto abbastanza epocale, che sarà studiato da fior di professionisti. Di certo dovremo vigilare che tutto il verde venga davvero realizzato».

Arexpo per progettare l’attuale sedime

Insomma, un’altra porta chiusa in faccia al dibattito invocato più volte dall’opposizione, che aveva già ricevuto un “niet” alla richiesta di una commissione speciale dedicata. «Se avete osservazioni, scrivetele – l’invito del sindaco Antonelli – ne sono già arrivate, come la petizione per la Cascina dei Poveri, di cui ci faremo portavoce per farla prendere in considerazione, ma a tempo debito. Anche l’ASST pensa di restaurarla per inserirla all’interno della struttura». L’architetto Monica Brambilla, dirigente all’urbanistica, rivela i passi compiuti nell’ambito delle segreterie tecniche in corso in Regione Lombardia: «Sul tema del progetto dell’edificio nuovo non ci siamo ancora addentrati, in attesa che si compia la procedura di VAS su cui sarà possibile proporre osservazioni, mentre per l’area dell’attuale ospedale stiamo abbozzando dei ragionamenti. Ci sarà un Accordo di Programma con ASST, ATS e Regione Lombardia: rispetto a Gallarate le nostre aree sono di grandi dimensioni e stiamo valutando cosa è opportuno che rimanga in capo ad ASST e ATS, considerando anche la riforma delle case di comunità e i fondi PNRR per ristrutturare immobili di proprietà, che fanno sì che funzioni c’è originariamente avrebbero dovuto essere spostate nell’attuale sede, stanno avendo destinazioni diverse». Riferimento, evidentemente, al progetto delle case di comunità in piazza Plebiscito e in viale Stelvio (o a Sant’Anna, una volta che verrà risolta la diatriba), che ingloberanno funzioni inizialmente pensate per essere mantenute, in futuro, nel sedime dell’attuale ospedale. Brambilla rivela anche che Busto Arsizio in questa fase sta «lavorando assieme a Gallarate per avere la collaborazione di Arexpo nella programmazione dell’area».

Lo “ziqqurat”

Risposte che soddisfano solo fino ad un certo punto le opposizioni. Da un lato Gigi Farioli ribadisce la sua «preoccupazione che il progetto sia all’altezza del sogno e che non comporti criticità per i quartieri», ma anche che Busto possa avere voce in capitolo nelle «scelte sulle case di comunità e sui finanziamenti PNRR». Dall’altro il capogruppo del PD Maurizio Maggioni insiste sul fatto che «sarebbe molto importante che ci si prepari a discutere qualche problematica progettuale, affinché il sindaco vada con cognizione di causa su una serie di aspetti che questo masterplan presenta. Penso ai problemi sulla disposizione delle aree verdi, collocate in modo poco fruibile, con il verde pensile tipo ziqqurat, o a quelli sui flussi di traffico. Non basta seguire le fasi tecniche, perché rischiamo di perdere delle opportunità». Anche sull’invito del sindaco a presentare osservazioni, Maggioni chiarisce che non le vuole indirizzare ai tecnici, perché «le osservazioni che intendiamo fare sono di carattere politico». Insomma, come ai tempi della discussione sulla commissione sanità, più che un vero muro contro muro tra maggioranza e opposizione, due rette parallele che non si incontrano.

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