Non paga gli alimenti alle figlie: Massimo Buscemi assolto. Troppo povero

Nella foto l'ex assessore regionale Massimo Buscemi

BUSTO ARSIZIO – Troppo povero per versare l’assegno di mantenimento alle figlie e alla moglie. L’ex assessore regionale Massimo Buscemi (giunta Roberto Formigoni) si è difeso così davanti al giudice del Tribunale di Busto Arsizio Cristina Ceffa che lo ha assolto con formula dubitativa: il fatto non costituisce reato.

Mezzo milione di buona uscita

L’ex politico, assolto nell’inchiesta Rimborsopoli, dopo l’annullo con rinvio ad un nuovo giudizio di Appello, in seguito alla condanna anche in secondo grado. Ai legali era poi arrivata la comunicazione del sostituto pg Maria Pia Gualtieri che nel processo di secondo grado “bis” era stata chiesta alla terza sezione penale della Corte d’Appello di “dichiarare” il “non doversi procedere” nei confronti degli imputati per “prescrizione”. Buscemi era stato condannato per falso ad un anno e sei mesi nel 2014, non ha mai versato quanto stabilito per il mantenimento dell’ex moglie e delle due figlie. In tutto 3mila euro al mese che l’ex assessore dal 2015 al 2021 non ha mai versato. Il perché lo ha spiegato il difensore Antonio Argento: dopo gli anni della politica Buscemi avrebbe avuto delle entrate molto limitate.

Nonostante i 436mila euro ricevuti da Regione Lombardia quale buona uscita proprio nel 2015 non sarebbe riuscito a versare quanto pattuito per gli alimenti. Buscemi non è mai comparso in aula durante il procedimento. Perplesse le parti civili rappresentate dall’avvocato Tiberio Massironi che ora attendono le motivazioni del giudice disponibili in 15 giorni. “Se il giudice penale ha avuto dei dubbi, e leggeremo nelle motivazioni quali dubbi abbia avuto, noi abbiamo l’assoluta certezza che Buscemi dal 2015 ad oggi non abbia pagato per il mantenimento delle figlie l’ingente somma di poco più di 300 mila euro”, queste le dichiarazioni dell’avvocato di parte civile Massironi.

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