Ospedale unico, Dg regionale Pavesi scrive a Busto e Gallarate. Per accelerare l’iter

Giovanni Pavesi, nuovo direttore generale Welfare di Regione Lombardia

BUSTO ARSIZIO – Nuovo ospedale di Busto-Gallarate, Regione Lombardia accelera e scrive di nuovo ai comuni: subito la deroga al dibattito pubblico, poi l’accordo di programma. A ribadirlo, nero su bianco, è il numero uno della sanità lombarda, il direttore generale Welfare Giovanni Pavesi. Che ha chiesto ai sindaci di Busto e Gallarate, ma anche al presidente della Provincia di Varese, di esprimersi sulla formale rinuncia al procedimento partecipativo previsto dal codice degli appalti ma mai sperimentato in Italia. Il rischio, nel caso il dibattito pubblico debba essere svolto su indicazione dei Comuni, è, in soldoni, di allungare eccessivamente i tempi di progettazione e avvio dei lavori. Ritardi che Regione Lombardia vorrebbe scongiurare prima che entri nel vivo l’ambiziosa operazione da circa mezzo miliardo di euro di investimento.

La lettera

Stavolta a firmarla è il direttore generale welfare di Regione Lombardia Giovanni Pavesi, proprio colui che è stato atteso invano di fronte alle commissioni consiliari congiunte di Busto e Gallarate per relazionare sul progetto del nuovo ospedale. La sua missiva di fatto risponde ai dubbi che erano rimasti aperti al termine della seduta rispetto all’urgenza della deroga al dibattito pubblico: alla domanda, rivolta dai sindaci di Busto e Gallarate Emanuele Antonelli e Andrea Cassani e dall’ex sindaco bustocco Gigi Farioli, su quale fosse il punto esatto in cui dovrebbe collocarsi l’eventuale procedimento, il capo segreteria della vicepresidente Moratti, il bustocco Eugenio Vignati, si era limitato a ricordare l’importanza di una scelta chiara sul nuovo ospedale da parte delle amministrazioni e di una risposta positiva alla richiesta di deroga al dibattito pubblico avanzata dai vertici regionali.

Le richieste

E infatti la lettera del Dg Pavesi non fa altro che ribadire con ancora maggior chiarezza quanto già richiesto a suo tempo in quella firmata dal Presidente Attilio Fontana e dalla vicepresidente Letizia Moratti: per Palazzo Lombardia è importante avere fin da subito una risposta da parte degli enti locali coinvolti sulla questione della deroga al dibattito pubblico sul progetto del nuovo ospedale. Un passaggio che di fatto rappresenterebbe una condizione essenziale in vista della condivisione e successiva firma dell’accordo di programma che aprirebbe le porte al vero e proprio studio di fattibilità della maxi-opera. È in questa fase che i Comuni avrebbero la possibilità di ottenere le garanzie chieste sia in termini di servizi presenti nel nuovo ospedale e nei due presidi da dismettere, sia in termini di collegamenti al sedime del nuovo ospedale e di destinazioni delle aree degli attuali ospedali.

Le reazioni

La lettera, stando alle voci di palazzo, sarebbe stata accolta senza troppo stupore da parte di Busto Arsizio, che sul dibattito pubblico si è già espressa con un voto in consiglio comunale, ma avrebbe invece suscitato una certa irritazione a Gallarate, dove invece dopo la riunione delle commissioni congiunte si attendevano da Regione Lombardia altre risposte, in particolare sugli step da compiere in vista dell’accordo di programma e della fase di progettazione del nuovo polo ospedaliero di Beata Giuliana. Oltretutto, fanno notare da fonti di Palazzo Borghi, la stessa richiesta che originariamente era giunta dai massimi vertici politici di Regione adesso viene ribadita da un tecnico, il Dg Welfare. Un’accelerazione che viene interpretata come una forzatura e che rischia a questo punto di irrigidire ulteriormente la posizione gallaratese, che vede sostanzialmente allineate gran parte delle forze consiliari sulla richiesta di «garanzie nero su bianco» rispetto a quelle fornite fino ad ora e giudicate insufficienti.

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