Panalpina, sindaco di Cerro Maggiore e Lega contro il rischio licenziamenti

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CERRO MAGGIORE – Dopo il rischio di chiusura denunciato dai sindacati per il colosso della logistica Panalpina, scendono in campo la politica e gli amministratori locali. «Appena venuta a conoscenza – afferma il sindaco di Cerro Maggiore, Giuseppina Berra – dell’eventualità di licenziamenti che colpivano la filiale di Cantalupo dell’azienda, realtà solida e affermata in molti Paesi, ho incontrato gli uscenti vertici aziendali, che mi hanno relazionato sulla situazione. Mi sono preoccupata perché la vicenda rischia di coinvolgere molti cittadini, residenti nel nostro comune e nei comuni limitrofi. Ho voluto ascoltare anche le parti sociali per verificare qual era lo stato del personale».

Berra: «Nostro consigliere in consulta Lavoro dell’Altomilanese»

Il sindaco ha chiesto un incontro ufficiale col nuovo management e ne ha informato la giunta. «Con la mia squadra di governo – prosegue Berra – abbiamo deciso di intraprendere ogni percorso che potesse aiutare a definire la vicenda col miglior risultato possibile per i lavoratori. Per questo abbiamo coinvolto gli enti superiori che, a loro volta, agiranno per le loro più ampie competenze, rimanendo al tempo stesso vigile sulla vicenda. Con l’occasione, e vista la possibilità che arrivava dalla Conferenza dei sindaci dell’Altomilanese, ho ritenuto importante proporre il nostro consigliere comunale Mario Masetti quale membro della consulta Economia e Lavoro dell’Altomilanese. La proposta è stata approvata da tutti i sindaci e sono sicura che le capacità e lo spirito di abnegazione di Masetti saranno molto utili alla Consulta e al nostro Comune».

Cecchetti: «Governo chiarisca intenzioni dei vertici aziendali»

cerro maggiore panalpina sindaco legaSul “caso Panalpina” si mobilitano anche la politica nazionale e regionale. «Il governo – dichiara l’on. Fabrizio Cecchetti (Lega) – intervenga subito sulla proprietà. La volontà della società danese DSV di avviare la procedura di liquidazione sembra più di una semplice ipotesi: se confermata, sarebbe molto grave visto che l’azienda non è nemmeno in crisi e vanta un nutrito pacchetto clienti. Qualcuno a Palazzo Chigi batta dunque un colpo, dica ai vertici di chiarire che intenzioni hanno e, se del caso, spieghi loro che le regole vanno rispettate: comprese quelle sulla cessazione del ramo d’azienda. Ci auguriamo che il governo, al quale abbiamo presentato un’interrogazione, comprenda la gravità della situazione».

E il consigliere regionale Giudici chiede audizione al Pirellone

Sempre oggi, 27 novembre, il consigliere regionale della Lega Simone Giudici ha protocollato una richiesta di audizione, alla commissione Attività produttive del Consiglio regionale, delle parti sociali e della proprietà di Panalpina Spa. «Ho deciso – spiega Giudici – di chiedere al presidente della commissione Senna di convocare urgentemente i lavoratori e la proprietà di Panalpina, importante azienda di trasporti e logistica. La scelta della multinazionale danese DSV, che ha rilevato l’impresa, desta preoccupazioni, specialmente a fronte di un’azienda sana e non in stato di crisi. Chiediamo quindi che i soggetti interessati vengano in audizione al Pirellone; come consigliere regionale del territorio vorrei vederci chiaro e comprendere le motivazioni di questa operazione, ma soprattutto, se le ipotesi sopraesposte fossero confermate, cercare di ragionare insieme per trovare soluzioni alternative».

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