Parco dei Mulini tra bombe d’acqua e siccità. «Specie a rischio, no alle ruspe»

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PARABIAGO – Il 2022 è stato un anno di condizioni meteorologiche estreme che hanno colpito la fauna e la flora, soprattutto per la mancanza di acqua. È quanto si legge nella relazione sullo stato della biodiversità nel Parco dei Mulini, pubblicata dall’Ecomuseo di Parabiago e dal Parco in occasione della Giornata nazionale del paesaggio promossa dal ministero della cultura (14 marzo).

Nell’anno passato, più di 7.000 osservazioni fatte da 513 cittadini e verificate da 1.422 specialisti hanno documentato in valle Olona 1.432 specie animali e vegetali. Ciononostante, “bombe d’acqua”, ondate di calore e siccità hanno messo a dura prova flora e fauna nel parco, come nelle altre aree del territorio.

Sofferenze causate dal clima

Le condizioni estreme, si legge nella relazione, hanno reso la sopravvivenza molto difficile per gli animali, da rane e rospi ai pesci e alle farfalle, e dagli alberi ai fiori dei prati. Poiché quelli che in passato sembravano eventi meteorologici estremi potrebbero diventare la nuova norma, «è importante pianificare monitoraggi e azioni in favore della biodiversità».

I risultati più evidenti dell’estate più siccitosa mai rilevata prima nel Milanese sono state le fioriture anticipate, con scarsità di nettare e polline (e conseguenze su farfalle e altri insetti impollinatori) e la drastica riduzione dell’irrigazione. «Grazie ad una straordinaria gestione delle poche risorse idriche del fiume Olona da parte del Consorzio, le 6 aree umide del Parco dei Mulini e le 3 rogge sempre attive che le alimentano con l’acqua del fiume Olona hanno subìto solo lievi eventi di criticità. Diversamente è andata per le rogge del canale Villoresi, che sono andate in secca completa. La zona umida della Brughierezza nel Parco del Roccolo, alimentata dal canale Villoresi, ha avuto maggiori criticità».

Il timore è che l’estate sia stata troppo secca per permettere alle larve di libellule di sopravvivere, in particolare lungo il reticolo idrico del Villoresi. I rondoni e le rondini potrebbero aver avuto minor successo riproduttivo a causa della scarsità di insetti volanti. Ancora, le bombe d’acqua estive portano acqua non depurata nel fiume Olona in magra causando morie di pesci.

Specie aliene in aumento

Le problematiche climatiche si intersecano con l’emergenza delle specie aliene e invasive. La drastica riduzione del tarlo asiatico da alcuni anni nelle zone abitate non si è verificata lungo l’Olona. Al parco Castello di Legnano sono stati tagliati moltissimi alberi, che sono stati reintegrati ma molti sono poi morti per la siccità. Il numero delle nutrie è in aumento a causa della sospensione delle attività di contenimento svolte negli anni scorsi da Città Metropolitana. Preoccupano i danni procurati ai nidi degli uccelli dallo scoiattolo grigio americano che si sta diffondendo sempre più, a discapito dello scoiattolo autoctono. Il contenimento della pianta invasiva Poligono del Giappone in atto nel Parco Mulini ha riscontrato alcune problematiche di coordinamento. La Popilia japonica imperversa nei giardini del parco. I monitoraggi e le catture del gambero della Louisiana attuate negli scorsi anni con l’aiuto di volontari sono state interrotte.

Ma per qualcuno è andata meglio

Ci sono stati però anche alcuni “vincitori”. Il clima mite, la disponibilità di pesce e la presenza di acqua nelle zone umide lungo l’Olona hanno favorito gli aironi con diverse coppie nidificanti di cenerini (nella foto in alto, al Parco Castello) che hanno avuto un successo riproduttivo mai visto sinora. Gli aironi affamati hanno però aumentato la predazione di rettili e neonati di anatre, folaghe e tuffetti: anche per questo sono in atto azioni per creare maggiori nascondigli e opportunità di deposizione/alimentazione/nidificazione di molte specie animali, come posare fascine in acqua e canneti/tifeti sulle rive.

Oltre agli aironi, sono in aumento specie adattabili e con dieta varia come i corvidi, i particolare cornacchie grigie e gazze.

Un anno di intensa attività

Tutto ciò è accaduto in un anno di intensa azione a favore della biodiversità, come l’annuale introduzione di pesci nel fiume Olona a Legnano provenienti dal Villoresi in asciutta. Al Parco Castello, il Parco dei Mulini ha approfondito alcuni tratti del lago principale, per impedire alla volpe di raggiungere le isole e mangiare le uova; sono stati inoltre posti nidi per la riproduzione delle anatre. Le oche selvatiche si sono riprodotte. Sono stati realizzati lavori di rinforzo dell’argine tra il lago principale e l’area umida destinata ai pesci, che è stata approfondita e protetta con fascine di legname per favorire la riproduzione dei pesci. Numerose specie vegetali sono state piantate per diversificare le rive e creare protezione per la biodiversità. Il tutto è stato fatto con il Comune di Legnano e con l’indispensabile lavoro dei volontari.

Dopo le operazioni di contenimento del numero di nutrie, i canneti sono in forte ripresa nelle zone umide Foppa e Parades (e in entrambe si è riprodotta la folaga). Nell’ambito del progetto Saettone tra i parchi Mulini e Roccolo lungo il canale Villoresi sono stati posti a dimora tronchi di legna marcescente, cumuli di sassi, zattere vegetate, alberi e arbusti e nidi artificiali per mitigare la perdita dei molti alberi tagliati a seguito dell’impermeabilizzazione del canale. Purtroppo, malgrado le cure manutentive, moltissimi alberi sono morti per la siccità.

Come sottolinea la relazione, «molti soggetti del territorio (associazioni, imprenditori agricoli singoli e associati, consorzi e cittadini) hanno contribuito in modo straordinario ed essenziale alla gestione del patrimonio naturale e culturale del territorio, alla sua pulizia, divulgazione e fruizione».

Piano 2023 per la biodiversità

Il piano strategico di sottobacino di Olona, Bozzente, Lura e Lambro Meridionale prevede progetti utili per la gestione delle acque e per la fauna selvatica; alcuni di essi sono già finanziati come le nuove zone umide: due nelle aree di laminazione dell’Olona e una in quella del Bozzente. Andranno continuate le azioni per creare maggiori nascondigli e opportunità di deposizione/alimentazione/nidificazione e ripetuti i monitoraggi faunistici.

«Le risorse per le manutenzioni ordinarie – si sottolinea – in taluni casi non sono state adeguate all’inflazione a due cifre del 2022. È quindi necessario un ripensamento delle attività manutentive per ottimizzarne gli impatti anche ambientali. Andranno ad esempio limitate ai soli casi di comprovata necessità le manutenzioni dannose per la biodiversità, ad esempio quelle in alveo e lungo i canali (qui sopra)».

Infine, «è opportuno concertare con l’Ambito territoriale di caccia l’estensione della zona “rossa” di divieti di caccia sulla riva destra dell’Olona a Canegrate in zona Mulino Galletto, dove i cacciatori possono uccidere le anatre di passaggio tra le zone umide del Parco dei Mulini».

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