Parità di genere: a Varese un protocollo per un lavoro davvero a misura di donna

VARESE – Un tavolo di monitoraggio per fare il punto sulle pari opportunità nel mondo del lavoro a livello locale e la certificazione dei datori di lavoro che adottano buone pratiche sul tema. Sono i due obiettivi principali del protocollo d’intesa sulla parità di genere sottoscritto da Provincia di Varese, consigliera di parità, associazioni sindacali e datoriali. Un accordo che vuole trasformare in azioni concrete quelle che spesso restano solo buone intenzioni, promuovendo condizioni di lavoro migliori per l’occupazione femminile. La presentazione stamattina, venerdì 10 marzo, a Villa Recalcati.

Solo una su quattro ai vertici

«Questo è l’esempio pratico di come si può concretizzare la delega delle pari opportunità che negli ultimi anni non era stata assegnato a nessun consigliere ma è un tema importante da affrontare – ha esordito la vicepresidente della Provincia di Varese Valentina Verga – nella mia professione di avvocato seguo assistite che faticano nel mondo del lavoro e dopo la maternità non trovano le condizioni precedenti». La situazione sta complessivamente migliorando e c’è una sensibilità crescente, ma c’è ancora tanta strada da fare. «Solo un quarto delle donne lavoratrici in Italia occupa ruoli apicali».

Il tema della maternità

Alla presentazione anche l’intervento del prefetto di Varese Salvatore Pasquariello, che si è complimentato con i promotori e ha assicurato che diffonderà il protocollo nella prossima riunione della conferenza provinciale permanente. «Mi colpisce il passaggio dedicato alla maternità: una donna su quattro dopo la gravidanza non torna a lavorare e questo è inaccettabile. Il lavoro non deve essere un’alternativa alla maternità. Questo protocollo è un momento di riflessione che ci induce a fare sempre meglio». La consigliera di parità della Provincia di Varese Anna Danesi in merito ha citato alcuni numeri: su 13 segnalazioni ricevute dal suo ufficio lo scorso anno da parte di donne del varesotto 9 erano relative alla maternità e 4 a casi di molestie. Un altro tema urgente al quale sarà dedicato un approfondimento nell’ambito del protocollo.

Enti, associazioni datoriali e sindacali insieme al prefetto Pasquariello

Passaggio culturale

Quindi Danesi ha parlato della necessità di rendere concreti nei luoghi di lavoro i principi che spesso restano solo nella normativa. «Serve un passaggio culturale: molte aziende fanno delle azioni positive, ma magari a livello singolo. È importante che vengano condivise». Il protocollo vuole puntare proprio a creare una rete che metta in comunicazione tutte le buone prassi promosse dai diversi soggetti sul territorio. Il passaggio successivo sarà la certificazione delle aziende che promuovono azioni concrete a supporto di un lavoro a misura di donna. Questo l’elenco delle realtà che hanno sottoscritto il protocollo: Consigliera di parità provinciale di varese, Provincia di Varese, Cgil Varese, Cisl dei Laghi, Uil Varese, Confindustria Varese, Confapi Varese, Confartigianato Imprese Varese, Cna Varese, Confesercenti Regionale Lombardia Sede Territoriale di Varese, Uniascom Varese, Confcooperative Insubria Varese.

Le realtà protagoniste

«È importantissimo dare vita a questo accordo con delle azioni concrete sul territorio – ha detto Silvia Pagani, direttore di Confindustria Varese – come associazione abbiamo lanciato il progetto People per favorire la conciliazione dei tempi vita-lavoro». Rudy Collini, presidente di Uniascom provincia di Varese, ha citato il lavoro del gruppo Terziario Donna e ha ricordato come il 45% delle imprese del terziario del territorio sia a conduzione femminile. «Il tema delle difficoltà lavorative per le donne non riguarda solo le dipendenti ma anche le imprenditrici». Infine i sindacati: «Ora manca solo la parte operativa per fare in modo che questo protocollo abbia le cosiddette gambe», hanno sottolineato per Cgil, Cisl e Uil Roberta Tolomeo, Elisa Di Marco e Stefania Mantellini. I sottoscrittori hanno deciso di incontrarsi per verificare lo stato di attuazione del protocollo ogni sei mesi.

Gli impegni condivisi nel protocollo

  • Raccogliere le informazioni statistiche inerenti al mondo del lavoro nel territorio della provincia di Varese, con particolare riferimento ai dati di genere e alle dimissioni delle lavoratrici madri fino al terzo anno del bambino
  • Svolgere un’attività di divulgazione e informazione in merito all’esistenza di bandi e/o progetti di soggetti terzi in tema di conciliazione lavoro-famiglia
  • Istituire un Tavolo di monitoraggio per l’analisi del contesto territoriale sui temi della conciliazione, delle pari opportunità e della non discriminazione
  • Supportare la Consigliera di parità nell’azione di informazione sulla sua figura e sul suo ruolo e sulla legislazione in materia di pari opportunità/discriminazioni di genere
  • Promuovere la Certificazione della parità di genere, al fine di attestare le politiche e le misure concrete adottate dai datori di lavoro per ridurre il divario di genere