Pinti (Lega): «Apollonio e Politeama possono coesistere. C’è fame di cultura»

marco pinti

VARESE – «Penso che due teatri in una città come Varese possano convivere. E l’annuncio di un prossimo ampliamento e di una serie di lavori di ristrutturazione e sistemazione, non solo estetica, dell’Apollonio credo sia davvero una bella notizia». E’ questo in sintesi l’intervento di Marco Pinti, consigliere comunale della Lega Salvini premier in merito alla questione Politeama – Apollonio.

Apollonio punto di riferimento

Marco Pinti parte da piazza Repubblica: «Il fatto che una struttura provvisoria, perché tale era in origine l’Apollonio, ora non lo sia più, è in questo caso una buona notizia. E lo dico visto che esiste la volontà di recuperare, rilanciare e rendere stabile l’Apollonio. Anche perché questo luogo di cultura da tanto tempo è entrato nelle abitudini dei varesini ed è diventato un punto di riferimento. Ruolo che potrebbe continuare a svolgere nell’ottica futura di quando piazza della Repubblica avrà anche il progetto della caserma a pieno regime e conservando sì la funzione del teatro, ma all’interno di un contesto, come dice il direttore De Sanctis, più europeo».

I dubbi sul Politeama

E arriva in piazza XX Settembre: «A me preoccupa l’idea che per il Politeama poi si vada a smantellare il teatro esistente – continua Pinti – e credo che dovremmo utilizzare i prossimi sei mesi, per fare una riflessione da lasciare in dote all’amministrazione che verrà dopo di noi. Mi preoccupa che non ci sia un lembo di strategia comune su che cosa fare di questi teatri. Perché non posso credere che la strategia dell’amministrazione sia solo chiudere. Penso invece che due teatri in una città come Varese possano convivere proprio alla luce di quello che dicevo prima. Dove ormai non si può più intendere il teatro come un contenitore dove si entra, si vede lo spettacolo e si esce. Apollonio e Politeama hanno entrambi la potenzialità di rivolgersi a un pubblico diverso in una città che ha un fortissimo tessuto peraltro di compagnie teatrali e non solo, di scuole, di associazioni, di presentazioni di convegni e di libri».

C’è fame di cultura

Il consigliere della Lega poi conclude: «Insomma, c’è una grande fame di sale teatrali. Secondo me ci sarà ancora di più dopo l’emergenza Covid quando torneremo a incontrarci. Facciamo una riflessione in questo senso, che il Comune ci ripensi su questa tagliola che ha messo di qui a 36 mesi. Se non ci ripenserà questa amministrazione ci ripenserà la prossima».