Politics Hub in festival a Busto, i giovani chiedono equità tra generazioni

BUSTO ARSIZIO – Metti un sabato sera a parlare di equità generazionale: i giovani di Politics Hub sfatano ancora una volta il “mito” del disimpegno delle nuove leve e riempiono la sala Tramogge dei Molini Marzoli per confrontarsi su uno dei temi che più stanno a cuore agli under 30, con un panel di esperti di rilievo, tra cui spiccava la presenza dell’ex ministro delle pari opportunità Elena Bonetti, mentre hanno lasciato un videomessaggio il governatore di Regione Lombardia Attilio Fontana e il ministro della disabilità Alessandra Locatelli. Anche perché, ammette Alessandro Lupi presidente di Politics Hub, «il tema dell’equità intergenerazionale e intragenerazionale è stato il grande assente alle ultime elezioni».

Tra politica e realtà

È stata la seconda e ultima serata del Festival 2022 di Politics Hub. Se da un lato l’ex ministro Bonetti rivendica la «rivoluzione del Welfare» attuata con il Family Act, che «ha investito 20 miliardi per le famiglie con figli, mai successo», e mette in luce l’esigenza di «cambiare paradigma con una tassazione negativa, per rimborsare gli investimenti che le famiglie fanno sui loro figli e sull’educazione», dall’altro per il presidente Fontana investire nelle nuove generazioni è l’unica risposta, mentre la neo-ministro Locatelli allarga il campo è invoca «equità dei diritti, accessibilità e inclusività per tutti per eliminare gli svantaggi». Tema su cui porta la sua testimonianza concreta Camilla Buttà, Sustainability, Diversity & Inclusion & Communication Manager della Vector di Castellanza: «Da noi c’è un gender gap al contrario, nel senso che le donne in azienda guadagnano di più degli uomini, e si parlano 17 lingue. La diversità è un valore in cui crediamo, perché le persone che lavorano con noi sono agenti di cambiamento».

I prof.

Ma i numeri mostrati dai giovani di Politics Hub – come quello dell’occupazione nella fascia 15-39 anni, che è «la più bassa d’Europa» (Italia 50,9% vs UE 64,1%) – inchiodano il “caso” italiano. Il professor Vincenzo Galasso, Head of Department of Social and Political Sciences dell’Università Bocconi, sfata la “bufala” della staffetta generazionale con “Quota 100”: «Ha fatto uscire dal mondo del lavoro quasi 400mila 60enni, in gran parte uomini, con pensioni medio alte, molti impiegati nelle banche e nelle assicurazioni. Ma nel mercato del lavoro giovani e anziani non sono sostituti perfetti. La staffetta generazionale è una narrativa che funziona ma non c’è stata. I pensionamenti anticipati, che nemmeno Draghi è riuscito a fermare, li paga la collettività. In questo momento l’Italia è divisa, e i giovani sono penalizzati dalle scelte». Il Rettore della Liuc di Castellanza, prof. Federico Visconti, definisce il problema generazionale «un tema culturale che ci portiamo dietro da Tomasi di Lampedusa, “Il Gattopardo”. È la fatica al cambiamento – spiega Visconti – dai giovani dobbiamo imparare la capacità di cambiamento. E abbiamo la responsabilità di agire, anche coraggiosamente, perché stiamo mandando in giro per il mondo tantissima gente di valore».

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