Polizia locale, Regione Lombardia revoca 130mila euro di finanziamento al comando di Somma

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SOMMA LOMBARDO – Ora è ufficiale. La Regione Lombardia ha revocato al comando unificato di polizia locale (Somma Lombardo, Arsago Seprio, Casorate Sempione) i cofinanziamenti concessi con il Piano Sicurezza 2017, pari a 80mila euro spesi per incrementare la videosorveglianza e altri 50mila per rinnovare le dotazioni degli agenti. I tre Comuni dovrebbero restituire i 130mila euro entro settembre perché, secondo Palazzo Lombardia, non avevano i requisiti necessari per ottenere il cofinanziamento. Ma non lo faranno. Hanno scelto la strategia del muro contro muro e faranno ricorso al Tar.

Il ricorso al Tar

Ad annunciarlo è stato l’assessore alla Sicurezza di Arsago, Fabio Montagnoli, durante l’ultimo consiglio comunale in risposta a un’interrogazione presentata dalla Lega: «Siamo in attesa di dare incarico al legale, secondo noi ci sono gli estremi per fare ricorso al tribunale amministrativo». Dal dibattito consiliare è emerso inoltre che il comando unificato di Somma, Arsago e Casorate non ha partecipato al bando regionale 2018. Di conseguenza, non c’è alcuna speranza di ottenere quest’anno risorse sovracomunali per migliorare la sicurezza nei tre Comuni.

Il caso

Fu proprio la Lega, nello specifico il segretario della sezione di Somma Lombardo Alberto Barcaro, a sollevare il caso lo scorso inverno. Vengono contestati ai tre Comuni altrettanti requisiti per partecipare al bando, inseriti nella autocertificazione ritenuta dalla Regione non veritiera: diciotto agenti come numero minimo in organico, il servizio continuativo di dodici ore e la reperibilità h24. Sin dal primo istante, però, i tre sindaci (Stefano Bellaria di Somma, Claudio Montagnoli di Arsago e Dimitri Cassani di Casorate) si sono detti certi della regolarità della procedura adottata. «La nostra domanda era già stata estratta a sorte per essere controllata sulla regolarità documentale e sulla corrispondenza al vero tra quanto dichiarato e la situazione effettiva», spiegava Bellaria lo scorso gennaio in conferenza stampa. «I controlli diedero esito positivo, con tanto di risposta scritta firmata dal dirigente di Regione Lombardia». A questo punto, saranno i giudici del Tar a stabilire chi ha ragione.

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