LEGNANO – «Le prime volte sono quelle tappe che ognuno di noi ricorda in modo più o meno nitido: alcune ci hanno innegabilmente cambiato la vita». Fabienne Agliardi, giornalista di Legnano, ha raccontato nel suo esordio letterario venti esordi di Maia Mao, collega fittizia che, prossima ad avere il primo figlio, si trova a ripercorrere la sua esistenza. “Buona la prima”, uscito a maggio per Morellini Editore, ha già attirato molta attenzione, tanto che sei case di produzione cinematografica lo hanno in lettura per valutarne una trasposizione in film o miniserie; giovedì 11 maggio verrà presentato, con Max Pisu come ospite speciale, sulla pagina facebook della contrada San Bernardino.
Una storia in cui si possono riconoscere tutti
«E’ un libro in cui tutti si possono riconoscere: racconta di una giornalista di necrologi del Corriere della Sera che inizia a farsi delle domande sulla sua vita e racconta alcune prime volte. Il prologo si apre sul gennaio 2017, nel momento in cui Maia ha quasi quarant’anni; quindi si va indietro con un flashback al 1976, quando è stata concepita, e da lì si procede in avanti. Ogni prima volta è contrassegnata da un anno, fino ad arrivare a dicembre 2017, con lei che sta per partorire. Tutto comincia con la domanda “qual è il primo libro che hai letto?” che innesta dei ricordi: segue allora la decisione di scrivere un libro attraverso le sue prime venti volte come il primo amore, il primo giorno di scuola, il primo appuntamento ma anche il primo morto, la prima dieta, il primo esame all’università fino alla prima notte di nozze. Il libro si chiude con una sorta di carrellata cinematografica, cioè un raccordo a tutti i personaggi che in qualche modo hanno fatto parte di questi momenti».
Nel periodo post-pandemia c’è bisogno di ridere
«L’ispirazione – racconta Fabienne Agliardi – mi è venuta perché una sera stavo cercando per curiosità su Facebook l’ex fidanzata di mio marito, per vedere come fosse. Gli chiesi allora se si ricordava il suo primo amore ma gli uomini non ricordano mai niente. “Come fai a non ricordartelo?”, gli ho detto e, da femmina, ho allora snocciolato tutti i dettagli del mio primo fidanzatino delle elementari. Da lì è nata l’idea: ne ho parlato con qualche amico e ho pensato che potesse funzionare, perché è un tema universale». Tra revisione e interruzioni è difficile dire quanto ci abbia messo a scrivere il libro. «Credo sei o sette mesi», dice l’autrice di “Buona la prima”. «Mi sono molto divertita nel farlo e, dai riscontri che ho avuto, come la mezza pagina che mi ha dedicato Repubblica o le copie più volte esaurite su Amazon e Feltrinelli online, si sono anche divertiti in tanti a leggerlo: in questo periodo post-pandemia c’è bisogno di ridere».
La Galleria del Libro e lo Spritz dei Verri
Fabienne adesso vive a Milano, ma è originaria di Legnano. «Ho ancora la casa lì con tutta la famiglia e ci torno molto spesso. Amanda Colombo ha organizzato sulla pagina Facebook della contrada San Bernardino un giovedì letterario: l’11 giugno alle 21 sarò fisicamente alla sua Galleria del Libro dove presenterò “Buona la prima”». Ci sarà anche Max Pisu, ovviamente a distanza di sicurezza, che ha letto il libro e gli è piaciuto. Inoltre si collegherà da remoto Gigi Campisi, lo storico Giuan dei Legnanesi che adesso è in pensione e vive in Puglia. «Insieme racconteremo alcune delle nostre prime volte e si terrà anche un firmacopie: chi lo desidera può ordinare la sua». Tra gli appuntamenti legati a “Buona la prima” c’è inoltre il format “Lo Spritz dei Verri”, salotto culturale domestico che fa un po’ il verso al Caffè dei Fratelli Verri, riadattandolo ai milanesi moderni. «Invece che fare presentazioni fisiche mi sono creata questo appuntamento del giovedì, sempre sulla mia pagina Facebook o su quella dell’editore. Alla presenza di ospiti importanti presentiamo il libro, e facendo delle belle chiacchierate divertenti, parliamo di prime volte».