Principe confermato segretario Cgil Ticino Olona: «Verso un sindacato di prossimità»

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CASTANO PRIMO – Ben 266 assemblee nei luoghi di lavoro e nelle leghe Spi, con più di 8mila (8.129) iscritti coinvolti e un confronto, nelle assemblee di base, «svolto in un clima sereno nel rispetto dei ruoli e delle posizioni espresse attraverso i due documenti congressuali». Sono le premesse che hanno portato alla riconferma del segretario generale uscente Mario Principe, con il 99,9% dei consensi e 1 astenuto, all’VIII congresso della Cgil Ticino Olona svoltosi martedì 10 e ieri, mercoledì 11 gennaio, a Castano Primo (nella foto, un momento dei lavori). Due giorni intensi, ricchi di contributi e spunti di riflessione sul lavoro e sulla violenza di genere ad opera dei tanti ospiti e dei delegati al congresso.

È stato affrontato in particolare il tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, con una tavola rotonda che ha visto la partecipazione di Nicoletta Cornaggia, dirigente della struttura Ambienti di vita e di lavoro di Regione Lombardia, di Andrea Pontani (Confindustria Alto Milanese), Tiziana Siciliano, procuratore aggiunto presso il  tribunale di Milano e dello stesso Principe.

Sul lavoro la maggiore frattura con la politica

Nella sua relazione, il confermato segretario generale ha osservato come sul piano politico «proprio sulla grande questione del lavoro si è realizzata la maggiore rottura tra la rappresentanza sociale e la rappresentanza politica tutta. Si è cancellata la centralità e la cultura del lavoro e non lo si è più pensato come soggetto collettivo» mentre sul piano contrattuale «avvertiamo l’esigenza di costruire un nuovo modello che faccia della partecipazione il perno della sua azione» poiché l’insieme delle questioni toccate «porta con sé inevitabilmente un salto di qualità nel modo in cui tradizionalmente approcciamo le relazioni industriali. Tutte le imprese dovrebbero sentire il bisogno, la necessità di contrattare in fabbrica. Credo che le associazioni datoriali dovrebbero lavorarci di più».

Serve una presenza capillare sul territorio

Per quanto riguarda il territorio, «la nostra Camera del Lavoro  – ha proseguito Mario Principe – è collocata in un territorio che non ha riferimenti istituzionali e quelli che ci sono al momento non funzionano come dovrebbero: mi riferisco alla Città Metropolitana. La Cgil deve essere sempre più un sindacato di prossimità poiché il territorio rappresenta il baricentro della vita delle persone attorno alle quali deve riorganizzarsi il sistema delle protezioni sociali corrispondente alle differenze di genere, di età e di condizione. Deve organizzarsi con una presenza capillare laddove le persone vivono ed esprimono i loro diversi bisogni anche al fine di prevenire derive di frammentazione sociale. Sono queste le ragioni della centralità delle leghe dello Spi-Cgil, luoghi prossimi alle persone capaci di intercettare vecchie e nuove necessità, di fare comunità e costruire reti.

«Nel nostro comprensorio questa capillarità viene garantita quotidianamente da ben 41 presìdi della Cgil fra cui 16 leghe su 49 comuni del nostro territorio, grazie alle donne e gli uomini dello Spi.

Formazione indispensabile per il futuro

«Una organizzazione che non fa formazione non pensa al proprio futuro. Per questo, l’anno scorso abbiamo inaugurato il progetto formativo della Cgil Ticino Olona che dovrà sempre di più coinvolgere tutti i livelli della nostra organizzazione. Pensate che in 8 mesi abbiamo formato 256 Rsu, ma non è abbastanza, dobbiamo andare avanti e offrire a tutte le Rsu nell’arco del loro primo anno di mandato la possibilità di entrare nel percorso formativo a loro dedicato».

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