Pro Patria e Busto, un campo per la pace? Olgiate e Castellanza alla finestra

BUSTO ARSIZIO – Vi ricordate la famosa Cittadella dello Sport tanto invocata dalla famiglia Vender? Sono passati quasi vent’anni dall’avvento di una delle proprietà più solide mai viste in via Ca’ Bianca, eppure a Busto Arsizio – e la triste vicenda del bando del “Carletto Reguzzoni” è lì a ricordarlo – i campi d’allenamento restano una chimera per l’unica società professionistica della provincia. Patrizia Testa ha già fatto miracoli, ma i due campi a 11 in erba attualmente in essere (uno peraltro con problemi di drenaggio) e la cosiddetta fossa (dove i tigrottini più piccoli sono costretti pure ad allenarsi, mentre i loro genitori a bordo strada rischiano di essere investiti dalle auto) sono un insulto per la quinta città della Lombardia (sesta per chi pensa in piccolo).

Qui Olgiate: pronti a collaborare

Di fronte al comportamento tenuto da Busto, la neonata ASD Valle Olona – nata appunto dalla fusione fra l’Olgiatese e il Fagnano – è subito venuta in soccorso alla Pro Patria, aprendo le porte del proprio accogliente centro sportivo – il “Sergio Gambini” di Olgiate Olona (una struttura composta da un campo a 11 in erba, un campo a 11 in sintetico, una tribunetta coperta, un bar al coperto e spazi per ristoro e parcheggi) – alla Primavera della compagine biancoblù. Ma c’è di più la società dei presidenti Nicola Berti e Tino Macchi, del dg Orazio Carnelli e dal segretario Francesco Bianchi ha già incontrato i vertici di via Ca’ Bianca per provare ad impostare un progetto stile Tigrotti Team, facendo della Pro Patria il punto di riferimento della Valle Olona, in vista anche del progetto di riqualificazione del complesso sportivo di Fagnano Olona, dove risiede il capitano tigrotto Riccardo Colombo.

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Qui Busto: serve un sintetico

Il silenzio di Palazzo Gilardoni verso la Pro Patria – rotto da una lettera congiunta di sindaco e assessore di cui se ne sarebbe fatto anche a meno –  resta assordante. Ad oggi – ad accezione del sindaco di Varese Davide Galimberti – nessun politico di Busto ha ancora avuto… il coraggio di contattare la presidentessa Patrizia Testa. Una situazione inverosimile, cui potrebbe essere (finalmente) messa una pezza – così almeno si vocifera – in tempi brevi, lockdown permettendo. Le elezioni del resto non sono poi così lontane e la maggioranza non può certo permettersi di arrivare all’appuntamento di maggio con tutta la tifoseria biancoblù (e non solo) contro. La vicenda del “Carletto Reguzzoni“, gestita malissimo da tutte le parti in causa, rischia di presentare un conto salatissimo. Alla Pro Patria serve un campo a 11 in sintetico e Busto è l’unica città della zona a non avere un campo a 11 in sintetico. All’Assessore allo Sport Laura Rogora l’onere (che potrebbe diventare un onore) di provare a ricucire lo strappo, dopo anche l’ultimo scivolone – anche questo evitabilissimo –  sui contributi alle società.

Qui Castellanza: disponibili a trattare

Anche se sono in molti ad auspicare la realizzazione di un grande polo calcistico fra Busto e Castellanza, unendo le forze di Pro Patria e Castellanzese (i cui presidenti, Patrizia Testa e Alberto Affetti, si stimano e appaiono anche complementari), da Palazzo Brambilla non manca la disponibilità a valutare qualsiasi soluzione sui terreni adiacenti lo “Speroni”, siti appunto nel Comune di Castellanza. Il tavolo con Palazzo Gilardoni insomma è sempre aperto.

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Pro Patria Busto Castellanza -MALPENSA 24