Pro Patria: la Primavera retrocede, l’Under 17 non gioca. La sconfitta di Busto

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BUSTO ARSIZIO – Il 2-2 di sabato al “Breda” di Sesto San Giovanni contro la Pro Sesto, ha sancito in casa Pro Patria un verdetto ormai nell’aria: nonostante il buon gioco espresso e i tanti giovani messi in mostra durante la stagione, la formazione biancoblù di Andrea Vecchio, la più giovane per età dell’intero girone, nella prossima stagione disputerà il Campionato Primavera 4.

Primavera: tra presente e futuro

Nessun dramma ovviamente in casa biancoblù: aldilà della mancata permanenza in categoria, la Primavera della Pro, che sabato prossimo chiuderà il torneo ricevendo la visita della Giana Erminio per cercare di migliorare quel rendimento interno rivelatosi a conti fatti fatale (alla luce soprattutto dell’ottimo cammino esterno, con tanto di blitz sul campo della capolista Novara), ha comunque raggiunto l’obiettivo principale: la valorizzazione dei giovani. Una verità confermata dalle tante richieste già pervenute in via  Ca’ Bianca, con diversi giocatori finiti meritatamente nel mirino di club di serie D e di Eccellenza e pronti quindi a misurarsi in una nuova dimensione. Un risultato che condizionerà verosimilmente le scelte future della società, indecisa se partecipare al prossimo campionato di Primavera 4 per puntare alla promozione oppure se proseguire nella politica di valorizzazione presentandosi al via con una rosa dall’età minima.

Under 17: rinuncia dolorosa

Diverso il discorso sulla categoria Allievi Nazionali, che ora peraltro si chiama Under 17. Al nostro invito lanciato alle società bustocche di seguire l’esempio virtuoso dell’Antoniana (L’Antoniana chiama Busto e si allea con la Pro Patria: i tigrotti del futuro), un club ci aveva suggerito di iniziare a guardare bene in casa propria.  E proprio per far vedere che M24 non ha figli, né figliastri lo abbiamo fatto, venendo a scoprire della dolorosa rinuncia della formazione allievi al campionato nazionale. Una scelta – e qui ci sta una doverosa premessa, legata ovviamente alle conseguenze del Covid – assunta volontariamente della società biancoblù che, di fronte all’incertezza di un torneo da concludersi in tre mesi e dagli alti costi necessari per tamponi e restrizioni varie, ha preferito esercitare il diritto di rinuncia (nelle facoltà di ogni club), evitando di imbattersi in una corsa contro il tempo dall’esito incerto e preferendo così programmare con serenità la prossima stagione.

L’Antoniana chiama Busto e si allea con la Pro Patria: i tigrotti del futuro

La sconfitta di Patrizia Testa?

Dover dire a ragazzi di non poter giocare (peraltro per il secondo anno di fila) è di per sé una sconfitta; ma la sconfitta – al netto della poca divulgazione data da un club comunque professionistico alla rinuncia (facoltà, per dovere di cronaca, esercitata anche da AlbinoLeffe, Giana Erminio e Olbia, come verificato dal nostro esperto Diego Reguzzoni – ndr) – è solo all’apparenza di Patrizia Testa. La presidentessa, che sta facendo i salti mortali per far quadrare i conti e garantire alla Città di Busto Arsizio la serie C, avrebbe potuto scegliere la strada più comoda, ovvero accettare la disponibilità dei genitori di accollarsi le spese dei tamponi o chiedere un contributo ai tanti cuori tigrotti (come l’Associazione 100 anni di Pro) che in questa stagione hanno già dato una mano concreta al club. Ma sarebbe stata una scorciatoia, non in linea con certi valori di chi crede in un calcio sostenibile, pur al cospetto di scelte difficili, dolorose e persino impopolari (come la mancata partecipazione ai playoff nella passata stagione).

No, la sconfitta di Busto

La sconfitta, a nostro avviso, è di Busto: di quella Busto che, dopo anni e anni di promesse, pare finalmente in grado di mantenerne almeno una, con la realizzazione di quei benedetti campi (in sintetico) già richiesti ai tempi della famiglia Vender (stavolta crediamo in Antonelli, anche se occorre fare in fretta); quella Busto che, fra bandi ben noti, parcheggi dimezzati e fosse imbarazzanti, ha lasciato le giovanili tigrotte in balia degli eventi (ma tanto hanno sempre giocato fuori Busto) costringendole a migrare per tutta la provincia (addirittura anche Turbigo) per mendicare un campo da gioco. Non aggiungiamo altro e chiudiamo con una provocazione: come sarebbe stato bello che i nostri politici, da destra a sinistra senza alcuna distinzione, avessero trovato qualche soluzione concreta (fatti, non parole, né promesse) per pagare il campionato a questi ragazzi che portano in giro il nome di Busto Arsizio per l’Italia…

Il Sindaco Antonelli: “La Pro Patria avrà due campi in sintetico”

Pro Patria Busto Primavera Under 17 – MALPENSA 24