VARESE – Quarantena fiduciaria, scuola, raccolta differenziata, spostamento tra Comuni. Le domande relative all’emergenza sanitaria e ai numerosi Dpcm che si succedono di settimana in settimana sono sempre di più. Ecco allora il Comune di Varese ripropone il servizio di ascolto per tutti i cittadini che avessero dei dubbi sulla condizione pandemica.
Orecchie aperte
«Pronto ti ascolto», questo il nome dell’iniziativa di volontariato di Palazzo Estense e dell’associazione “Sulle ali”, che sabato 5 e domenica 6 dicembre, con anche il supporto dei medici di base, risponderà alle domande della cittadinanza. L’obiettivo è quello di aiutare e sostenere quanti hanno domande o bisogno di informazioni legate alla pandemia da coronavirus. Per contattare i volontari è sufficiente chiamare il numero 0332.1610582, attivo il sabato dalle 14 alle 18 e la domenica dalle 9 alle 13.
Per due mesi
«Dopo essere stati fermi per mesi a causa del lockdown, come possiamo ritornare attivi e renderci utili nel mondo delle cure palliative e di hospice», si sono chiesti i responsabili di “Sulle ali” presentando l’iniziativa. «Abbiamo pensato di renderci “diversamente utile”, sia dal punto di vista istituzionale, sia sul piano diretto. Nel motto di “Sulle Ali” parliamo di “ascolto” e l’occasione per tornare attivi è proprio questo progetto per la cittadinanza». Il servizio ha la durata sperimentale di due mesi, successivamente, in base alle chiamate dei cittadini, si valuterà l’attivazione sugli ulteriori giorni della settimana.
Una bussola nel caos della pandemia
Lo sportello telefonico non sostituisce i numeri d’emergenza già attivi, ma li affianca diventando strumento di orientamento ai servizi. Tante le domande che i cittadini possono porre. Dai genitori che si chiedono come comportarsi in caso il compagno di classe dei figli sia risultato positivo, alla differenza tra quarantena, isolamento, sorveglianza attiva. Ma anche chi si chiede se si possa fare la spesa accompagnati o meno, come gestire la spazzatura in caso di infezione da Covid. «Sono tutti interrogativi ai quali risponderemo, anche se non daremo informazioni di tipo medico-sanitario, possiamo comunque guidare l’utenza verso il giusto canale di assistenza».
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