VARESE – «Antonelli ci ha scippato la mozione sull’Ondoli. Ha stravolto il significato del nostro dispositivo e mostrato di non avere rispetto per le istituzioni». Si può riassumere con queste parole la reazione dei Civici e democratici all’affondo del presidente della provincia dopo il burrascoso consiglio di martedì 18 dicembre. E se (si fa per dire) il buon giorno si vede dal mattino… a Villa Recalcati sarà guerra.
La forma è sostanza. In democrazia
«A due mesi dalle elezioni il presidente non ha istituito le commissioni, non ha mai convocato i capigruppo, nonostante le nostre richieste e i provvedimenti portati in consiglio non sono passati nelle sedi istituzionali adeguate. Ed è per questo che abbiamo deciso di non votare». La truppa dei civici dem in Provincia spiega così la diserzione al momento di votare variazioni di bilancio e bilancio consolidato. Decisione che ha mandato su tutte le furie il presidente. E poi aggiungono: «Eserciteremo tutte le prerogative della minoranza per ricordare ad Antonelli che è il presidente di tutti i 139 Comuni della nostra provincia. Anche di chi non lo ha votato. Le istituzioni si rispettano. La forma in democrazia è sostanza. Da parte nostra, non abbiamo alcun dubbio sull’operato dell’amministrazione Vincenzi, che ha fatto un ottimo lavoro».
La mozione che cambia casacca
«Durante il consiglio la maggioranza ha chiarito di non voler appoggiare la nostra mozione e in particolare nessun testo specifico a sostegno dell’Ospedale di Angera. E così hanno deciso di cambiare completamente il contenuto senza rispettare prassi e regolamento», scrivono in una nota ufficiale gli esponenti di minoranza a Villa Recalcati. Che aggiungono: «È impensabile che una mozione presentata dalla minoranza venga completamente cambiata a colpi di maggioranza in corso di seduta senza l’accordo dei proponenti e senza la presentazione regolamentare di proposte di emendamento. La maggioranza ha di fatto impedito di approvare un importante atto di indirizzo politico a favore del sostegno dell’Ospedale di Angera che è un indispensabile presidio sanitario per il territorio del Lago Maggiore. Qua il rischio è che venga a mancare il diritto della minoranza di proporre atti di indirizzo e controllo alla base del confronto democratico».