di Salvatore Ferrazzano (Cassano Magnago)
Tu non vedi quelle velate che
tremano terrorizzate, non senti
il dolore nel loro canto,
esse piangono i loro generati
che fan file alla bandiera
che sventola. Sentono
tuonare, hanno in cuore l’eco
della fine ora che il nemico
si avvicina. Già sentono
di sangue e di carne,
l’odore nauseabondo
di giglio morto.
Sono mariti, sono
figli, son fratelli, son pronti:
sono pronti ad ammazzare,
a essere ammazzati. Non per
difendere l’onore dell’amata,
non per la patria, non per la
gloria che non è del dittatore,
e nessuna guerra, è santa.
La bandiera sventola il suo colore,
ma tu sai che lui non c’entra,
simile ad una pianta falciata
morirà. Al piacere del dominio
satanico ti ha accecato
e la tua realtà vuoi ignorare.
Avvezzo al male e tuo desiderio
l’essenza d’infliggere dolore, a far
crepare i cuori. Sai solo peccare
insulso malvagio che non hai mai amato.