Quel che resta del Psi di Varese e l’alleanza politica che crea imbarazzo

varese partito socialista
Da sinistra: Roberto Agrati, Orlando Rinaldi e Giambattista Oliva

VARESE – Il sostegno a Davide Galimberti non è in discussione. «Poiché il centrosinistra è l’ambito politico nel quale abbiamo avviato il nostro percorso». Ma l’alleanza con i Cinque Stelle «un po’ ci imbarazza. Anche perché la nostra visione politica è ben distante da tutte le forze populiste». A fissare qualche paletto nel cantiere politico lanciato qualche mese fa proprio dal sindaco Davide Galimberti, in proiezione elezioni amministrative, c’è anche il Partito Socialista. Che ora esce allo scoperto e, visto anche quanto sta accadendo nel Partito Democratico a livello nazionale con le dimissioni del segretario Zingaretti, mette sul tavolo un tema caldo a sinistra: l’alleanza con M5S. Questione al centro del dibattito politico italiano ma, a questo punto, anche a Varese. Dove il Partito Socialista sarà presente nella coalizione di centrosinistra con una propria lista.

Distanti dalla forze populiste

Per i socialisti varesini non è discussione la collocazione: «Siamo una forza politica di centrosinistra». Tanto che Orlando Rinaldi, segretario cittadino, Roberto Agrati della segreteria regionale del Psi e Giambattista Oliva della direzione regionale confermano l’appoggio a Davide Galimberti. «Ma non firmiamo un programma elettorale in bianco – dicono – Perché le premesse politiche, i temi e le idee sono importanti. E anche noi ne abbiamo».

Attenzione al voto moderato

Restiamo sulla “premesse politiche“, ovvero lo sdoganamento, anche a Varese, dell’alleanza tra PD e Cinque Stelle. «Che un po’ ci imbarazza – dicono i tre esponenti socialisti – anche se i Cinque Stelle di oggi, forse, non sono più i grillini di una volta. Per questo poniamo il tema con un atteggiamento propositivo. Auspichiamo che ci si possa confrontare su contenuti e programmi, e si possa riflettere anche sul rischio di perdere, con M5S, una parte di quel voto moderato che cinque anni fa fu determinante per la vittoria del centrosinistra. Con questa alleanza potrebbe spostarsi sul centrodestra; ma soprattutto su Roberto Maroni, se sarà lui il candidato».

Metropolitane di cielo e di terra

Passiamo alle idee programmatiche. A presentarle in sintesi sono stati proprio Rinaldi, Agrati e Oliva, che hanno toccato temi legati alla scuola, alla sicurezza, all’urbanistica, alla viabilità e all’ambiente. Sono due, in particolare, le idee che il Partito socialista porterà nel cantiere politico del centrosinistra. Progetti per la Varese del domani, «che però abbiamo l’obbligo di iniziare a “disegnare” fin da ora». E che, per la portata, toccano urbanistica, viabilità, ambiente, «ma anche l’economia. In particolare un settore strategico per il futuro come il turismo». Due progetti che Agrati e Rinaldi definiscono «visionari ma non certo irrealizzabili, come dimostrano diverse città europee».

Il più curioso è sicuramente il sistema di funivie che, nella proposta di Agrati, collegherebbe la zona del Lago al Campo dei Fiori. «Varese “soffre” di un collegamento che sappia “cucire” i diversi livelli sui quali sorge. E una funivia urbana potrebbe porre rimedio a questa mancanza. Esiste a Berlino, la si sta studiando anche per Roma. Perché non qui? Sarebbe un progetto di ampio respiro, poco impattante dal punto di vista ambientale e che, se ben studiato, potrebbe anche diventare una linea di trasporto per decongestionare l’arrivo di auto in centro città». E se Agrati guarda al cielo, Ronaldi punta sulla terra, «recuperando un vecchio progetto finito nel cassetto, ovvero quello di una metropolitana leggera che colleghi Masnago con Bizzozero».

funivia urbana

Sicurezza e Città Giardino

Se le metropolitane d’aria e leggera spingessero lo sguardo troppo avanti, sul presente più immediato i socialisti dedicano spazio al tema della sicurezza, «poiché Varese, da 120 agenti di polizia locale che aveva, è scesa a 78. E i sette nuovi assunti non bastano per garantire una maggiore presenza sul territorio e anche sui mezzi pubblici». Capitolo importante anche quello dedicato ai parchi: «Non mancano di certo in città. Nessuno di questi, però, ha le caratteristiche di un parco orizzontale dove i cittadini possono andare a fare attività all’aperto». Per capire a quale modello facciano riferimento, «non è necessario pensare al Central Park di New York, bensì al parco Trenno di Milano».