Varese, nel cantiere politico del sindaco Galimberti spicca l’assenza di Zanzi

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VARESE – Il sindaco Galimberti lo chiama «cantiere», poiché i lavori sono in corso e l’edificio elettorale che sosterrà la sua corsa per il bis a Palazzo Estense potrà subire ancora modifiche. In realtà questa mattina il primo cittadino ha presentato i partiti e le liste civiche che, non è chiaro se con una, due, tre o più liste, daranno vita alla coalizione. Di centrosinistra, sì di centrosinistra, anche se Galimberti, l’ha confermato lui stesso, guarda «all’elettorato, e sottolineo elettorato, che vota centrodestra, ma è scontento delle risposte del partito o del leader di riferimento».

La presentazione avviene all’aperto, ai giardini estesi e nel guardare il folto gruppo di fiancheggiatori del sindaco si potrebbe anche rispondere al famoso interrogativo morettiano: si nota di più chi non è venuto, cioè Daniele Zanzi e Varese 2.0, ma anche chi è rimasto in disparte, ovvero due ex che da qualche tempo hanno lasciato il movimento del vicesindaco agronomo. E scelto di proseguire il cammino con sindaco Galimberti e coalizione. Ma andiamo con ordine.

“Celo, celo… manca”

Un po’ come si faceva con le figurine Panini dei calciatori. Nel guardare i partiti e i gruppi di riferimento pronti a dare vita alla coalizione, rispetto a cinque anni fa, ci sono le conferme del Pd, rappresentato da Pino Tuscano, la Lista Galimberti con l’assessore Francesca Strazzi e il Movimento ConcittaDino con Mauro Sarzi (celo, celo, celo). Realtà nuove che nel frattempo sono nate come i ricostituiti Socialisti con Orlando Rinaldi, +Europa con Leonardo Tomassello, Italia viva con l’assessore Fabrizio Lovato e i Verdi con Gianluca Fiore. E un’assenza importante rispetto al passato: Varese 2.0. O meglio, ma lo  si scoprirà dopo la presentazione, Daniele Zanzi (manca).

La formazione però non è quella definitiva. Da qui alle elezioni potrebbe cambiare. Nella speranza del sindaco allargarsi ancora. «Perché oggi – ha spiegato Galimberti – abbiamo i rappresentanti di gruppi che da qualche mese stanno lavorando insieme per discutere sui progetti di fine mandato, ma anche su quelli da mettere in campo nei prossimi cinque anni. Ma non è detto che nel corso dei prossimi mesi non se ne possano aggregare altri. Oltre ai movimenti civici che possono ancora nascere o semplici cittadini che condividono le nostre idee e apprezzano il nostro modo concreto di amministrare».

“Scusi sindaco, dov’è Varese 2.0?”

La domanda arriva ed era prevedibile. Meno il siparietto andato in scena, con il primo cittadino che prima risponde: «Siamo  un cantiere e chi oggi manca potrebbe anche cambiare idea» e poi aggiungere, indicando chi è rimasto in disparte: «Si potrebbe chiedere a due ex di Varese 2.0 che sono qui». Ovvero Roberto Gervasini e Cesare Chiericati, che del movimento civico sono stati tra i fondatori. I quali rispondono: «Noi due siamo qui. Ne mancano ancora circa trecento. Vedremo. Anche perché Varese 2.0 ha un solo problema è si chiama Daniele Zanzi. Che tra l’altro è rimasto solo, con un consigliere comunale (la moglie Elena Baratelli) e Dal Corso».

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