Ramadan festeggiato a Pioltello, tra scuola chiusa, dibattiti politici e polemiche

PIOLTELLO – La preghiera, la festa e la polemica. Così si è svolta la giornata di fine Ramadan a Pioltello, il comune del Milanese, finito al centro di un acceso dibattito politico per la decisione del consiglio scolastico dell’istituto Iqbal Masih di sospendere le lezioni proprio per permettere agli studenti di religione islamica di festeggiare in famiglia. Da un lato chi ha festeggiato presso l’Associazione Culturale El Huda, il centro Islamico nel cuore di Pioltello, dall’altra un presidio di genitori arrabbiati.

La preghiera e la richiesta di rispetto dei musulmani

A decine hanno affollato lo scantinato adibito a centro, scelto per festeggiare invece di uno spazio comunale che era stato concesso. “Lo abbiamo chiesto, ma viste le polemiche che ci sono state abbiamo evitato per evitare di gettare benzina sul fuoco ed evitare critiche senza senso – ha spiegato il presidente dell’associazione, Mohamed Pietro Danova – e abbiamo quindi scelto di lasciare le cose tranquille fin che passerà questo momento di tempesta”.

Durante queste settimane, dove si è dibattuto sulla leicità della delibera votata dal consiglio della Masih, rinviata al mittente dopo un esame dell’ufficio scolastico regionale, su richiesta del ministro dell’Istruzione Valditara, Danova ha detto di “non aver percepito tensione o pressioni attorno alla nostra comunità“. Nel centro, che Danova sottolinea non essere una moschea, si è parlato della decisione dell’istituto da 1300 studenti, che per Danova “è stata una gioia, perché l’integrazione inizia a scuola, è il luogo dove creano una consolidazione tra di loro, per loro non esistono distinzioni, si sentono tutti uguali, tutti cittadini – ha proseguito – è meglio cercare occasioni per unirci e rafforzare il nostro rapporto, per la crescita e lo sviluppo del nostro Paese“.

L’eurodeputata Silvia Sardone fuori dalla scuola

“Quello che contesto è una scelta asseritamente per ragioni didattiche, quando in realtà sono legate a una festività islamica senza nessun tipo di accordo con lo Stato“. Queste le parole dell’eurodeputata Silvia Sardone (Lega), fuori dall’Istituto Iqbal Masih di Pioltello (Milano), dove è intervenuta a supporto di un gruppetto di genitori, contrari alla chiusura della scuola oggi. “Deve esserci una comunità islamica che si siede a un tavolo, e fare un accordo con lo Stato – ha continuato Sardone – che prevederbbero anche una certezza sui fondi per le costruzioni delle moschee“.

I genitori in protesta: “ci hanno censurato”

“Vivo a Pioltello da 40 anni, loro hanno sempre festeggiato il Ramadan e gli è sempre stata data la possibilità di avere un ambiente dove festeggiare. Quest’anno è partita questa cosa folle di poter festeggiare all’interno di una scuola. Diversamente non sarebbe successo nulla, il Comune ha dato loro un’area feste qui dietro prima del Covid”. Lo ha detto un genitore di un alunno della Iqbal Masih che, insieme ad altri genitori, una decina in totale, si è fermato davanti alla scuola in presidio, stamattina, per protestare. “Ho scritto un post, nel gruppo cittadino di Pioltello, che poi è stato cancellato, senza insultare nessuno o parlare di politica – ha spiegato Samanta Sacchi, anche lei con uno dei figli alla Masih – ho spiegato che non trovo giusto far saltare un ponte programmato da inizio anno, quello del primo maggio, per inserire questa giornata in cui noi lavoriamo tutti. Per stare a casa oggi – ha aggiunto – ho dovuto chiedere questa settimana di ferie e rinunciare a quella di fine aprile e inizio maggio, dove la mia famiglia sarà invece a casa”.

Sacchi ha poi spiegato di aver ricevuto una telefonata dalla scuola: “mi ha chiamato la vicepreside, dicendomi di cancellare il post, e di non permettermi più di scrivere certe cose. Sono venuta a scuola per un confronto, che non c’è stato, hanno parlato solo loro e sono andati via”. Il famoso post “è stato cancellato dagli amministratori e con esso tutti i consensi di altri genitori, e io mi sono ritrovata censurata, che è la cosa che mi ha dato più fastidio”.

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