Regionali, Maran si candida alle primarie del Pd. I Cinque Stelle lo stroncano

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MILANO – Questa mattina, sabato 12 novembre, nel corso di una conferenza stampa al teatro Franco Parenti, l’assessore alla Casa e al Piano Quartieri del Comune di Milano ha annunciato che parteciperà alla consultazione indetta per la scelta del candidato che sfiderà Attilio Fontana e Letizia Moratti alle elezioni regionali.

In chiaro, Pierfrancesco Maran prenderà parte alle primarie del suo partito, il Pd, quando e se verranno indette. Dopo i passi indietro di Giuliano Pisapia e Carlo Cottarelli, nomi di peso da contrapporre a Fontana e Moratti, i dem cercano un candidato spendibile e, soprattutto, credibile. Benché alcuni settori del partito siano pronti ad aprire il confronto con Letizia Moratti e, in primis, con il Terzo Polo di Calenda e Renzi che l’hanno candidata dopo le sue dimissioni dalla giunta della Regione Lombardia, nel Pd c’è chi spinge per un candidato scelto appunto attraverso le primarie. L’assessore di Palazzo Marino è il primo ad accettare la sfida, nel tentativo di trarre il Pd dalla clamorosa impasse in Lombardia.

Chi è

Maran, 42 anni, è stato eletto per la prima volta nelle istituzioni giovanissimo, qualche mese prima della maturità liceale, in consiglio di Zona 3. Nel 2006 diventa consigliere comunale di Milano. Nel 2011 è stato nominato assessore alla Mobilità da Giuliano Pisapia e confermato nel 2016 da Beppe Sala con le deleghe a Urbanistica, Verde e Agricoltura.  Rieletto nel 2021, grazie a quasi 10mila preferenze, con un risultato che ne ha fatto il candidato più votato d’Italia alle elezioni amministrative. Attualmente è assessore con delega alla Casa e al Piano Quartieri.

Abbiamo davanti un’occasione storica: vincere in Lombardia dopo 30 anni di governo del centrodestra”, dichiara Maran. “Mi candido alle primarie perché penso di poter rappresentare l’energia di migliaia di amministratori locali e cittadini che guardano al centrosinistra e sono pronti ad aiutarci per cambiare la Lombardia. Servirà una grande impresa – conclude Maran – ma sono convinto che il centrosinistra tornerà finalmente al successo in Lombardia”.

Il no dei pentastellati

Una convinzione, quella di Maran, che si scontra con l’immediata presa di posizione dei Cinque Stelle, senza il sostegno dei quali diventa molto difficile scalzare il centrodestra da Palazzo Lombardia. Il coordinatore regionale pentastellato, Dario Violi, stronca sul nascere la candidatura dell’assessore di Beppe Sala. Ecco cosa afferma: “Comprendiamo la frustrazione politica di Maran. In meno di tre mesi l’assessore prima ha visto sfumare la possibilità di candidarsi in parlamento, poi, dopo aver girato in lungo e in largo la Lombardia sognando e promuovendo l’alleanza con Calenda e Renzi ha visto il terzo polo scaricarlo per candidare Letizia Moratti, infine ancor prima potesse provare a re-inventarsi leader di coalizione noi abbiamo detto no. Comprendiamo quindi la reazione stizzita e andiamo avanti, senza rancore. La nostra proposta per la Lombardia parte dall’esigenza di risposte in materia di: sanità, trasporti, ambiente, infrastrutture, lavoro, nell’interesse dei lombardi. Vedremo se qualcuno è interessato a condividere una visione comune, oppure andremo avanti per la nostra strada. Non è gettando un nome al giorno nel calderone che si costruisce un’alternativa alle fallimentari politiche del centrodestra in Lombardia» .

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