Calò: “Il Pd ha governato con Toninelli e ora teme la Moratti. Abbia più coraggio”

moratti pd calò
Francesco Calò, assessore a Somma Lombardo e membro della segreteria provinciale del Partito democratico

SOMMA LOMBARDO – Elezioni regionali: nel Partito democratico il dibattito è apertissimo su alleanze e candidature. C’è chi vuole un candidato espresso dal partito e chi chiede un confronto con altre formazioni politiche. Per esempio, con il Terzo Polo che, come noto, sosterrà per Palazzo Lombardia Letizia Moratti. L’ex sindaco di Milano e ex ministro di un governo di centrodestra, nonché ex assessore al Welfare dell’esecutivo di Attilio Fontana, al quale ha sbattuto la porta in faccia, è motivo di contrasti tra i dem. Sono in molti, anche per una questione identitaria, a sbarrare la strada a un’intesa che la veda alla testa di un campo più o meno largo. E sono in molti a volere le primarie per decidere chi contrapporre a Fontana. Anche se il nome di Carlo Cottarelli non è ancora tramontato, proprio in queste ore alcuni piddini al vertice del partito in Lombardia sono in pressing su Giuliano Pisapia per convincerlo ad accettare la candidatura a presidente della Regione e risolvere così l’impasse. Il sindaco della “rivoluzione arancione” del 2011, che nel capoluogo fu avversario vittorioso proprio di Letizia Moratti, potrebbe mettere d’accordo tutti, realizzando, lui che ne fu il teorizzatore, il tanto atteso “campo largo”.

Resta dunque aperta l’opzione Cinque Stelle. E, su un altro versante, non è affatto esclusa l’ipotesi Moratti. Obiettivo attorno al quale cerca occasione di dibattito anche il senatore varesino Alessandro Alfieri, indicato dagli analisti politici come una sorta di pontiere mandato in avanscoperta. Convinto dell’opportunità di una coalizione che contempli la Moratti è Francesco Calò, assessore all’Urbanistica di Somma Lombardo e membro della segreteria provinciale dem. Nell’intervento che pubblichiamo qui di seguito, Calò “apre” al Terzo Polo e a Letizia Moratti. Si chiede se il Pd, dopo aver governato con Di Maio e Toninelli, non debba trovare il coraggio di confrontarsi con una rappresentante politica “oggi moderata che si propone in alternativa al centrodestra”. E ne argomenta la necessità. Questa la sua tesi di realpolitik, che alimenta il dibattito interno.

***

Cominciare da capo o cambiare la Lombardia per davvero? Questo è il dilemma. Questo è il dilemma che attanaglia il centro sinistra Lombardo. Mi chiamo Francesco Calò, assessore all’Urbanistica e Attività produttive del comune di Somma Lombardo e membro della segreteria provinciale, sempre con tanti dubbi e riflessioni politiche in alcuni casi controcorrente ma sempre libero di pensare e decidere.

Metaforicamente il PD Lombardo ha di fronte a se un bivio importante. Da un lato un “cominciare da capo” un’idea affascinante radicale e  di lungo respiro che nei presupposti dovrebbe avere un leader carismatico che sappia costruire e tessere alleanze per presentarsi alle prossime elezioni di maggio con una coalizione, un candidato e un programma che cambi le sorti di una partita totalmente in salita per il centro sinistra. Meno di sei mesi per far cambiare idea e colore ad una regione che per più di 20 anni è stata la culla del centro destra. Schema utilizzato negli ultimo 20 anni e più che non ha mai portato a nulla. 

L’altra soluzione si chiama Letizia Moratti. Una persona moderata, che ha governato con il centro destra e ha toccato il governo di Lega e Fratelli d’Italia. L’ex assessore regionale alla Sanità chiamata d’urgenza a sostituire Gallera e che per opportunità, a meno di sei mesi dalle elezioni, si propone per essere alternativa all’attuale governo di centro destra. Ovviamente per dare seguito ad una scelta bisogna incominciare a fare politica e in questi giorni vedo e sento slogan tipo “Coraggio” “Ricominciamo da Capo” ma di politica ne vedo ben poca. 

Partiamo dalla parola Coraggio. Abbiamo avuto Coraggio a governare insieme a Movimento Cinque Stelle e Lega e non abbiamo il Coraggio di sedersi al tavolo per capire con Letizia Moratti che idea di Regione ha e cosa possa collimare con la nostra idea? Letizia Moratti fa più paura di un Matteo Salvini, Silvio Berlusconi, Di Maio, Taverna e Toninelli? Andare a governare Regione Lombardia con Letizia Moratti non potrebbe essere veramente un “ricominciare da capo” nel Governo Lombardo? Fare politica non è solo identità, radicalità ma anche azione di governo, coraggio nel fare gli accordi e con la Moratti probabilmente il PD ha tutto da guadagnarci anche in termini di visibilità. Significherebbe esprimere personalità su Assessorati importanti. Rivoluzionare la visione regionale. Aumentare il numero dei consiglieri regionali.

Una vittoria in Regione Lombardia significherebbe sostanzialmente un segnale forte del PD a tutta l’Italia e al Governo di Destra. Significherebbe inoltre gettare le basi di un nuovo centro sinistra, di una nuova visione e di un programma a lungo corso. Su questo ultimo capoverso invece vedo un PD chiuso su se stesso che non ha voglia di fare politica di sedersi e organizzare un tavolo di coalizione. Un PD con tanti slogan e posizioni di principio che hanno come risultato una garanzia di una posizione di rendita  di un establishment perdente (Nazionale e Regionale) che ha come risultato il mantenimento dello status quo ovvero una Regione Lombardia a trazione Lega e Fratelli D’Italia che nulla si discosta dall’attuale governo regionale.

I Lombardi credo che non si meritano questo anzi si meritano un Governo Lombardo diverso da quello di oggi. Proprio per questo invito tutti i simpatizzanti e iscritti del PD a sostenere e a invitare la prima forza di opposizione ad una posizione dialogante con Letizia Moratti, Azione, Italia Viva e a tutte quelle persone moderate che vogliono cambiare questa regione e incidere in maniera significativa a livello nazionale.

Francesco Calò

moratti pd calò – MALPENSA24