Il varesino Alfieri pontiere tra Pd e Terzo Polo. Moratti o Cottarelli? “I nomi dopo”

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Carlo Cottarelli, Alessandro Alfieri e Letizia Moratti

MILANO – I tg nazionali lo “nominano” pontiere tra le due piazze. In effetti, Alessandro Alfieri, senatore varesino del Partito democratico, oggi 5 novembre, si è diviso tra le due manifestazioni per la pace, la prima a Roma, l’altra a Milano. La prima con Enrico Letta, l’altra con Carlo Calenda e Matteo Renzi. Ma anche Carlo Cottarelli e Letizia Moratti. “Dobbiamo stare uniti” sintetizza Alfieri a Malpensa24, cercando di ricucire gli strappi interni al suo partito sul tema dell’Ucraina, ma soprattutto cercando di gettare un ponte (pontiere, appunto) tra i dem e la formazione moderata che fa capo a Calenda e Renzi, il Terzo Polo. Tema: le elezioni regionali di primavera. Per le quali il centrosinistra prova a scalzare da Palazzo Lombardia gli avversari del centrodestra, con il candidato riconfermato, il leghista Attilio Fontana. Obiettivo che può essere raggiunto soltanto in coalizione. Con i Cinque Stelle? Forse sì, molto più facilmente no: troppe al momento le incompatibilità. Restano Calenda e soci.

Letizia Moratti che sbatte la porta alla giunta Fontana, lascia l’assessorato al Welfare criticando l’azione amministrativa regionale di questi ultimi anni, è qualcosa più di un semplice segnale: l’ex sindaco di Milano non ha mai nascosto il desiderio di candidarsi per la presidenza della Lombardia. Anzi, ha rivendicato con forza la candidatura al posto di Fontana. Il no del centrodestra l’ha convinta a scendere dal treno forzista, leghista e meloniano. Ed eccola a Milano con il Terzo Polo a chiedere pace per l’Ucraina.

Soltanto questo? Alfieri tiene il punto:“Non corriamo troppo, con Azione e Renzi bisogna parlare, discutere, confrontarsi. Prima dei nomi servono i programmi, le intese su punti comuni. La Moratti? Nessun no pregiudiziale, anche se per noi è difficile convergere su di lei ”.

Poi c’è Cottarelli, nome che gira con insistenza per la Regione, nome che piace al Pd, prima scelta rispetto a qualunque altra candidatura. Ma la presenza di Letizia Moratti sotto l’Arco della Pace, anzi, sul palco come relatrice a parlare di Resistenza, la citazione che le dedica Calenda durante il suo intervento e, infine, l’arrivo di Alfieri aprono a qualunque considerazione sul futuro. Persino su un eventuale ticket tra la stessa Moratti e Cottarelli (“Nessuno mi ha ancora fatto proposte di candidature”).

Ribadisce Alfieri: “Andiamo piano, presto per parlare di nomi e di ticket”. Infine, davvero un problema per il Pd convergere su Letizia Moratti: la sua storia politica è tutta a destra. Pur vero, però, che se il centrosinistra stavolta vuole avere chance di vittoria in Lombardia dovrà montanellianamente turarsi il naso. E forse Cottarelli non basta.

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