Regionali, sì della base M5S all’alleanza col Pd. Berlusconi lancia Fontana

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Pierfrancesco Majorino, Letizia Moratti, Attilio Fontana

MILANO – La campagna elettorale per le elezioni regionali del 12 e 13 febbraio scalda i motori o, per dirla tutta, si è già avviata. Alla grande. Per ora sono tre i candidati in lizza e, a conti fatti, sono coloro che, al netto di altri possibili quanto probabili concorrenti, hanno le maggiori chance di successo: Attilio Fontana per il centrodestra, Pierfrancesco Majorino per il centrosinistra più Cinque Stelle, Letizia Moratti per il Terzo Polo.

La consultazione dei pentastellati

La notizia politicamente più interessante è il sì della base pentastellata all’accordo con il Partito democratico. L’alleanza sottoscritta nei giorni scorsi dai vertici del Movimento con i dem lombardi è stata messa ai voti sulla piattaforma skyvote. La consultazione si è chiusa venerdì 16 in tarda serata, via ha partecipato circa la metà degli iscritti aventi diritto; i sì sono stati 3,078 e i no 1.788. Una significativa maggioranza che accetta quanto proposto dallo stesso leader nazionale M5S, Giuseppe Conte, il quale ha sostenuto per ora l’unico accordo coi piddini dopo il passaggio dei due partiti all’opposizione del governo Meloni. Un’alleanza, quella giallorossa, che si propone di scalzare da Palazzo Lombardia il centrodestra, che vi è assiso ininterrottamente da ben 28 anni. Ma anche un accordo che ha un prezzo: lo stappo di +Europa che non approva la partecipazione dei Cinque Stelle.

Forza Italia al fianco del governatore

Nel frattempo, oggi, sabato 17, alle Stelline, Forza Italia e, in prima persona, il suo indiscusso leader Silvio Berlusconi, lanciano la candidatura del leghista Attilio Fontana, che tenta il bis come governatore della Regione. Un’investitura a tutto tondo sintetizzata nel simbolo “Forza Italia, Berlusconi per Fontana”. Parole del Cavaliere:”Non possiamo pensare di consegnare una regione come la nostra all’alleanza tra i Cinque Stelle e il Pd. Due forze dall’identità molto confusa, unite solo da una generica matrice di sinistra e dal timore di subire, come subiranno, un’assoluta sconfitta”. Parole di fuoco dai capigruppo forzisti al Senato e alla Camera, Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo, contro Letizia Moratti. Quest’ultima, come noto, ha lasciato la giunta Fontana, dove era assessore al Welfare, per candidarsi con una sua lista, appoggiata dal Terzo Polo di Calenda e Renzi, alla presidenza regionale. Ronzulli: “Non si baratta la propria storia per un incarico. E’ o non è affidabile una persona del genere?” Cattaneo: “Nel giro di poche ore ha fatto una giravolta e si è alleata con il nemico. E lo ha fatto solo per interesse personale”.

Moratti: “La Lombardia non cresce”

E lei, Letizia Moratti? Ha già presentato la sua squadra e, in una intervista (16 dicembre) a La Repubblica, manda a dire che il suo progetto “può andare oltre i confini regionali. Oggi non ha più senso parlare di destra e di sinistra”. Di più “La Lombardia non cresce da dieci anni. Due province sono sotto la media del Pil italiano e due sono al limite. L’indice di competitività è sotto la media europea. C’è un elevato numero di giovani che non studiano e non lavorano. In Italia, siamo la penultima regione su investimento in cultura. Non direi che la Lombardia stia brillando”. Dichiarazione che ha provocato la risposta dello stesso Fontana che, durante la convention di Forza Italia alle Stelline, senza mai nominarla, replica alla sua ex assessora che “la Lombardia continua a crescere così come continuano ad arrivare gli investimenti da parte dell’estero”. Eh sì, la campagna elettorale è proprio cominciata.

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