Rescaldina, Fontana getta la maschera: delitto passionale. Carol uccisa perché voleva andarsene

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RESCALDINA – Non un gioco erotico finito male. Non un raptus. Alla fine Davide Fontana, il 43enne bancario di Rescladina, fermato martedì 29 marzo, con l’accusa di aver ucciso e fatto a pezzi Carol Maltesi, 26 anni, sua vicina di casa, ha detto la verità: si è trattato di un delitto passionale. L’uomo non accettava l’idea che la ragazza si trasferisse a Verona per poter stare accanto al figlio che a settembre avrebbe iniziato la scuola.

Non poteva vivere senza di lei

Fontana, a gennaio, quando ha massacrato la 26enne originaria di Sesto, avrebbe sfruttato un rapporto sessuale estremo con una chiara intenzione. “Poiché non poteva accettare di vivere senza la ragazza che tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022, gli aveva comunicato che intendeva lasciare Rescaldina e trasferirsi fra il Veronese, dove risiedeva il figlioletto, e Praga“. Lo scrive il gip Angela Corvi nell’ordinanza di convalida del fermo del 43enne impiegato di banca reo confesso dell’omicidio della 26enne mamma di un bambino di sei anni. Uccisa, fatta a pezzi e i resti, conservati per due mesi in un congelatore, li ha poi gettati nel paese in provincia di Brescia che frequentava da bambino. “Si tratta di azioni che mostrano in maniera assolutamente lampante la ferma, pervicace, inamovibile volontà dell’indagato di evitare le conseguenze delle sue gravissime azioni e che dimostrano la sussistenza di un evidentissimo rischio di fuga quale ulteriore opzione da prescegliersi, per raggiungere gli scopi avuti di mira”.

Gelosia osssessiva

Manuela Scalia, avvocato della madre della ragazza aveva parlato di una gelosia ossessiva di Fontana nei confronti di Carol. L’ex compagno della donna, andato a trovarla, si era ritrovato le gomme dell’auto tagliate. Fontana aveva lasciato la moglie dopo sette anni di matrimonio decidendo con Maltesi, che in arte era Charlotte Angie, pornostar celebre nel mondo dell’intrattenimento per gli adulti aveva prima iniziato a pubblicare foto sul sito Onlyfans e poi anche a girare film hard “Pure acconsentendo a che la Maltesi, di cui si è rappresentato follemente innamorato, intrattenesse relazioni anche con uomini diversi, non poteva assolutamente accettare che se ne andasse lontano, abbandonandolo; e così, le toglieva barbaramente la vita, durante un gioco erotico che avevano concordato, approfittando della evidentemente incondizionata fiducia che la giovane riponeva in lui — tanto da farsi legare, imbavagliare ed incappucciare, rendendosi inerme nelle sue mani” scrive il gip di Brescia. “In sede di udienza di convalida – aggiunge -, l’indagato ha integralmente confessato i delitti, rivelando altresì il movente, di evidente natura passionale”.

Orrenda strategia

“Per oltre due mesi – prosegue il Gip bresciano nelle 16 pagine di convalida del fermo – l’indagato escogitava, preparava ed attuava una complessa strategia per occultare l’orrendo delitto commesso, fare sparire il corpo e così definitivamente sottrarsi da qualsiasi responsabilità“. In questo senso, spiega nel provvedimento di convalida, “si procurava gli arnesi per fare a pezzi il cadavere, un congelatore per conservarlo senza destare sospetti, affittava una casa isolata per fare sparire ogni traccia della ragazza, compiva una serie di sopralluoghi funzionali ai suoi scopi, si fingeva Carol al cellulare e compiva ogni possibile azione per simulare la sua esistenza in vita (compreso pagarle le bollette di casa e intrattenere via messaggio i suoi clienti)”.

Fuga e reiterazione del reato

La possibilità di una fuga è ritenuta “altamente verosimile” e il pericolo di inquinamento probatorio “non può oggi ritenersi venuto meno” visto che non è ancora possibile escludere il coinvolgimento di altre persone che potrebbero averlo aiutato a liberarsi del corpo. Di più “appare macroscopico il pericolo di recidiva specifica”, ossia c’è “l’elevata probabilità che il Fontana commetta in futuro gravi delitti contro la persona”, conclude il gip Corvi.

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