Azzate, il campeggio accende il consiglio comunale. Bernasconi: «Non mi dimetto»

AZZATE – Il tema del Camping Sette Laghi è stato al centro del consiglio comunale di Azzate che si è svolto nella serata di giovedì 31 marzo. A chiedere un aggiornamento sul tema, finito al centro della cronaca locale e nazionale, erano stati i consiglieri di opposizione. Il sindaco Gianmario Bernasconi ha ricostruito tutte le tappe della vicenda e ne è seguita una lunga discussione dai toni particolarmente accesi, in cui l’opposizione ha sottolineato il rischio di un danno ambientale ribadendo la richiesta di dimissioni del primo cittadino. «Io non mollo», ha risposto il sindaco.

La storia

La questione del campeggio era il quinto e ultimo punto all’ordine del giorno del consiglio comunale. Il sindaco ha fatto un excursus di tutta la vicenda, partendo dal 2011, ribadendo quanto aveva già specificato nelle scorse ore in una lunga e dettagliata nota. Il primo cittadino ha ricordato l’ordinanza demolitoria disposta dal Comune, che rimase in sospeso fino alla sentenza del Tar del 2017, a cui seguirono le prime demolizioni. Quindi il fallimento della società “I Sette Laghi” nel 2019 e l’asta dell’estate 2021, con l’aggiudicazione dell’area al nuovo proprietario. Si arriva poi alla fine del 2021, con un sopralluogo del Comune a dicembre in cui risultava il completamento della demolizione dei manufatti ma non il completamento della rimozione dei rifiuti. L’amministrazione quindi ordinava di completare le operazioni per la fine di febbraio 2022, data entro cui si sarebbe svolto un sopralluogo per verificare la completa rimessa in pristino di tutta l’area, in ottemperanza all’ordinanza del 2011.

Gli ultimi mesi

A gennaio del 2022 il curatore fallimentare segnalava al Comune la presenza di eternit in un’area del campeggio e l’esecuzione dell’immediata messa in sicurezza. Il 24 febbraio 2022 avvenne il sopralluogo previsto, in cui si constatò che la rimozione dei materiali non era stata completata. Un’area che a dicembre risultava libera presentava ora inoltre cumuli di risulta della demolizione. Quindi i passaggi seguenti: «La proprietà ha segnalato di aver trovato un’altra aliquota di eternit e si è messa in atto per rimuoverlo – ha detto il sindaco – la rimozione è avvenuta alla presenza dei tecnici comunali e a questo sopralluogo la proprietà ha segnalato la presenza di altri rifiuti speciali potenzialmente pericolosi». È seguita quindi un’ordinanza sindacale urgente per la messa in sicurezza dell’area. Quindi il capogruppo di Progetto Comune Claudia Miterangelis ha proposto di fare richiesta a “Striscia la Notizia” affinché venga mandata in onda l’intervista integrale realizzata al sindaco in merito al camping, di cui è stata trasmessa solo una parte. Proposta a cui la minoranza non si è accodata, parlando di altre priorità.

Il dibattito

Si è poi acceso il dibattito proprio da parte dei consiglieri di minoranza, che per l’occasione hanno utilizzato come sfondo dietro al proprio volto un’immagine dell’area del campeggio invasa dai rifiuti. Il primo a rivolgersi al sindaco è stato Raffaele Simone. «Come mai al sopralluogo del 24 febbraio non è emersa la presenza della lana di roccia e dell’eternit? Tutto è emerso dopo il servizio di “Striscia”. Faccio fatica a capire come non si siano notati questi rifiuti». Quindi ha ricordato la richiesta di dimissioni del primo cittadino. «Il problema è il rischio di un danno ambientale a pochi metri dal lago a causa di un cattivo controllo da parte del sindaco. Abbiamo chiesto le dimissioni perché far arrivare un commissario prefettizio sarebbe garanzia di limpidezza e trasparenza».

«Montagne di materiale»

«50 casette sono state tritate senza un senso», ha detto il consigliere Marco Leoni, mentre secondo Carlo Arioli l’amministrazione «è inadeguata e sta sminuendo la realtà». Entrambi hanno inoltre proposto di convocare il prossimo consiglio comunale al campeggio. Quindi il consigliere Antonio Triveri ha parlato di una situazione tuttora grave nell’area del camping. «I cittadini devono capire le dimensioni del materiale che c’è giù. Se andate al campeggio la sensazione drammatica è di vedere delle case dopo un terremoto. Per mesi chi ha fatto i sopralluoghi non si è rivolto alle autorità competenti. È stata fatta una demolizione scriteriata. Noi siamo andati a verificare e ci sono montagne di materiale anche pericoloso: quel territorio è stato vandalizzato».

La replica di Bernasconi

Il sindaco Bernasconi ha quindi risposto alle richieste emerse durante la discussione. «Il giorno 10 marzo, quindi prima dell’intervista a “Striscia” che è avvenuta l’11 era stato fissato un sopralluogo dell’amministrazione alla presenza di sindaco e assessore Rocca per verificare la presenza di ulteriori lastre di eternit. Un sopralluogo che poi non si è potuto fare per impossibilità della proprietà. Si è effettuato quindi la settimana successiva quando la proprietà poteva essere presente. In quell’occasione io non c’ero per impegni improrogabili e c’era l’assessore Rocca, per verificare quello che poi è stato oggetto di vari atti. Quindi non è vero che sindaco e funzionari hanno riposato sereni e tranquilli e improvvisamente dopo la trasmissione di “Striscia” si sono destati e hanno agito. Sindaco, assessori e tecnici hanno agito ben prima secondo gli strumenti a disposizione e secondo le normative di legge. Ci siamo avvalsi di un supporto legale per capire quali azioni da mettere in campo». Quindi l’aspetto ambientale. «Se Dio vuole il potenziale danno ambientale è stato disinnescato. Una parte dei rifiuti pericolosi è stata già messa in sicurezza: ci siamo avviati su una via giusta».

Il sindaco non molla

Infine Bernasconi ha risposto alla richiesta di dimissioni avanzata dalla minoranza. «È da 9 anni che mi occupo di questa vicenda complicatissima e non ho certamente intenzione di mollare adesso. Se qualcuno si vuole dimettere è liberissimo di farlo. Io rappresento il Comune che ha fatto, fa e continuerà a fare tutto ciò che doveva e l’ultima cosa che farò è dimettermi per questa vicenda. Io sto qui fino all’ultimo giorno del mio mandato».