Revenge porn: anche a Varese crescono le vittime della vendetta degli amanti

varese polizia revenge porn

VARESE – «In un momento come questo, in cui le relazioni sociali sono ridotte, si intensificano quelle social. Che a volte però si trasformano per le donne in veri e propri boomerang. Mi riferisco allo scambio di foto e video intimi, dal contenuto sessualmente esplicito, con persone che si reputano di fiducia, ma che da un momento all’altro, per svariate ragioni, possono trasformarsi in aguzzini e usarle come arma di ricatto o diffonderle». Chi parla è Angela De Santis dirigente della divisione Anticrimine della questura di Varese, la quale mette in guardia tutte le donne rispetto al fenomeno del revenge porn, una forma di violenza di genere tra le più odiose. E dalla quale, spesso, la vittima fatica a venirne fuori, poiché chi prima era amante diventa un vero e proprio aguzzino capace di scavare nell’animo di colei che è diventata bersaglio da annientare con gli infimi mezzi della diffamazione e del fare terra bruciata attorno.

Ma quello del revenge porn non è l’unica forma di violenza subita dalle donne. E a parlarne in occasione della campagna di sensibilizzazione denominata “Questo non è amore” sono proprio gli agenti della questura di Varese. Impegnati su questo fronte al pari delle altre forze dell’ordine.

«La Questura di Varese sta facendo e ha fatto tantissimo per contrastare con efficacia questo fenomeno e la violenza sulle donne in generale – ha spiegato Angela De Santis dirigente divisione Anticrimine – A marzo abbiamo stipulato un protocollo con la cooperativa sociale Dorian Gray che si occupa unicamente del recupero del maltrattante. Progettualità importante per interrompere la scia degli atti vessatori e delle violenze. E poi abbiamo inaugurato, grazie al contributo della famiglia Ambrosetti, una stanza di ascolto protetto che ci sta facendo lavorare meglio».

I dati

Da luglio a metà ottobre, in soli tre mesi e solo per la città di Varese, le volanti hanno effettuato 16 interventi per liti domestiche e maltrattamenti in famiglia e in concorso con la Procura sono in trattazione dall’inzio dell’anno più di 70 casi. Come divisione Anticrimine sono oltre 50 provvedimenti in tema di violenza di genere.

«Non possiamo dire che i dati siano in diminuzione – spiega De Angelis – però i numeri in crescita rivelano anche un altro aspetto non secondario: le donne denunciano di più. Si fidano e si affidano alle forze dell’ordine e hanno più coraggio».

violenza revenge porn amanti vittime polizia – MALPENSA24