MALPENSA – Era fermo nel piazzale dell’aeroporto del Cairo dallo scorso 12 marzo, dopo lo stop imposto dall’Easa, l’agenzia europea per la sicurezza aerea, in seguito all’incidente del volo Ethiopian Airlines: il Boeing 737 Max 8 di Air Italy, che proprio due giorni dopo la tragedia si trovava in Egitto, è rientrato a Malpensa questa mattina, lunedì 9 settembre.
Rientro in sicurezza
Ci sono voluti quasi sei mesi, e una lunga trafila di passaggi burocratici, per consentire il ritorno dell’esemplare EI-GFY in brughiera: l’aereo è ripartito dal Cairo questa mattina alle 8.45 circa, attenendosi a rigide procedure di sicurezza che gli hanno imposto stretti limiti di quota e velocità. Atterrato a Malpensa, ovviamente non potrà riprendere il volo fino allo sblocco dei Boeing737, il cui stop ha costretto l’ex Meridiana, unica compagnia in Italia ad avere i 7373 nella propria flotta.
Lo stop da marzo
Dopo il disastro in Etiopia, i 737 erano stati banditi dai cieli italiani da Enac così come successo negli altri Paesi, a causa del software difettoso che è costato la vita a 157 persone. Nel maggio scorso, Boeing ha annunciato di aver completato lo sviluppo del proprio software, e che i velivoli sono dunque pronti a ottenere la certificazione di volo finale, ma le procedure di verifica potrebbero protrarsi oltre il 2020 e costringere così ad un lungo stop i 737 che, non potendo volare, hanno portato ad esempio proprio Air Italy a sostituirli con partnership e noleggi con Neos e Bulgarian Air per coprire le rotte del proprio network.
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