LEGNANO – Primi risultati del «faro» mediatico che si è acceso sulla RSA Accorsi di Legnano (nella foto): parola del deputato dei Cinque Stelle Riccardo Olgiati, secondo il quale dopo l’ispezione dell’ATS di lunedì scorso anche la direzione della cooperativa KCS che gestisce la struttura «sembra dare segni di collaborazione e nei prossimi giorni dovrebbe esserci un incontro con i parenti degli ospiti, dopo settimane di silenzio senza che nessuno fosse a conoscenza della situazione all’interno». Le uniche notizie sono state riportate dai parenti di alcuni ospiti.
«Trenta morti dall’inizio dell’emergenza»
Come ricorda il parlamentare, «il numero dei morti dall’inizio dell’emergenza COVID è di circa una trentina di persone ed in questi giorni si sono registrati casi di pazienti in stato di disidratazione probabilmente a causa della grave carenza di personale che non permetteva agli ospiti di essere seguiti come dovrebbero. I parenti hanno anche presentato un esposto alla Procura di Busto Arsizio ma per cercare le responsabilità – conclude Olgiati – ci sarà tempo, ora la priorità è salvare il salvabile».
Tante domande dal comitato dei parenti
Il comitato dei parenti degli ospiti della RSA Accorsi di Legnano ha scritto alla RSA e alla KCS chiedendo di rispondere a dieci domande, fra cui: quanti sono stati i decessi fra gli ospiti durante l’emergenza e quanti furono nel periodo corrispondente dell’anno scorso; quanti ospiti sono stati avviati agli ospedali e quanti di questi hanno fatto ritorno alla RSA; quanti presentano sintomi riconducibili al Covid19; quanti membri dello staff sanitario e assistenziale sono attualmente in malattia; e «se siete stati sempre nelle condizioni di garantire tutti i parametri di legge per l’assistenza agli anziani nelle RSA e, in particolare, di applicare le direttive nazionali relative alle prescrizioni igienico-sanitarie di Stato e Regione Lombardia per il trattamento di SARS-CoV2». In mancanza di informazioni esaurienti, il comitato si riserva di agire in ogni sede e forma di legge.