Samarate, il comitato No-Variante: «Via 44 ettari di boschi per un’opera inutile»

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SAMARATE – Circa 44 ettari di perdita complessiva, che vale 25mila piante da sacrificare. La variante alla Ss341, una delle opere collegate al Masterplan di Malpensa, resta una delle guerre prioritarie del fronte ambientalista. E il comitato “Salvaguardia dei boschi di Samarate”, concentrandosi anche sulla bretella che unirà le vie Milano e Ollearo, questa mattina – 27 aprile – ha ribadito la sua posizione: «Un’opera totalmente inutile, dannosa per il territorio e che non fa l’interesse della comunità». Nemmeno come soluzione al forte traffico che intasa quotidianamente la strada? «Nessuno studio ha mai promesso che l’avrebbe decongestionata».

Come per la Cargo city

Come per la brughiera di Lonate Pozzolo con l’espansione della Cargo city, anche la variante samaratese – secondo le stime illustrate dal comitato – mostra un sacrificio non indifferente per i boschi del territorio. Quei possibili 44 ettari di bosco in meno sono fra i motivi che spinge il comitato per la “Salvaguardia” a tornare alla carica. Oltre al fatto che «non porterà benefici per il traffico, come la politica promette», ha detto Francesco Tiziani, uno dei fondatori del movimento. «Quello che diciamo si basa sempre su documenti e studi. Anche di Anas o del ministero. Una delle ultime indagini, da parte di alcuni professionisti, garantisce che il tipo di costruzione pensato per la variante porterà a una riduzione del flusso dei mezzi solo in un primo momento. Ma poi tornerà ai livelli precedenti: si pareggia, insomma, vista la grande intensità che interessa la strada».

«Ha senso?»

La domanda che si pongono gli attivisti di Samarate è: «Ha senso?». Più precisamente: «Ha senso distruggere boschi e piante, in un contesto come il nostro che è sempre più deteriorato. Partendo dall’analisi del ministero, a Samarate si registrano ogni anno 20 morti precoci per patologie correlate all’inquinamento». E l’affondo è poi arrivato da Gabriella Bossi: «Si parla solo di distruggere. Non si pensi solo ai soldi, ma si abbia buon senso quando si progettano nuove strade. Bisogna rispettare l’ambiente».

La viabilità

Fino alle proposte. O, almeno, una bozza di soluzione: «La viabilità va rivisita», la premessa di Pino Santangelo, tesoriere del comitato. «L’asse che da via Carlo Noè a Gallarate arriva alla zona industriale di Cardano al Campo, per poter poi deviare verso Verghera, potrebbe essere riqualificato e prolungato». Un accenno che aiuta, per lo più, a sottolineare come «Samarate sia nemica dei ciclisti». Vuol dire che «sarebbe una bella alternativa pensare di più alla mobilità dolce, in grado di unire le frazioni con il capoluogo». Da qui l’appello alla politica locale perché «si dialoghi e si facciano pressioni anche alle istituzioni più alte, per il bene dei cittadini».

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