Radice: «Ecco i progetti per Legnano con i 70 milioni del Pnrr e a che punto sono»

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LEGNANO – Una partita da ben 70 milioni di euro, «cifre mai viste a Legnano negli ultimi 40 anni». In risposta a una interrogazione della Lega che prendeva le mosse dalla sua intervista a Malpensa24, il sindaco Lorenzo Radice ha fatto il punto nel consiglio comunale di ieri sera, mercoledì 26 aprile, sui progetti in città finanziati con i fondi del Pnrr. Da Città metropolitana arriveranno 21 milioni, altrettanti da vari ministeri più altri 16,5 da Regione Lombardia e 15 da CapHolding «anche con risorse proprie».

La “lista della spesa”

Ad oggi, ha spiegato il sindaco, sono stati proposti più di 120 progetti, di cui 70 avviati: di questi ultimi, 8 sono in fase di elaborazione, 9 esecutivi, 14 in fase di gara, 7 con lavori in corso e altri 7 con lavori ormai terminati. Fra i più importanti, Radice ha citato il Pinqua-Programma innovativo della qualità dell’abitare (5 milioni di euro), il museo dei bambini (2.975.000), la rigenerazione urbana diffusa nei quartieri, «scelta strategica di questa amministrazione» (10 milioni per scuole, palestre, impianti sportivi, centri civici e altro), tariffa puntuale e smart city per la gestione dei rifiuti (750.000 euro), manutenzioni e messa in sicurezza delle strade (650.000), interventi alle tribune dello stadio Mari (160.000), efficientamento della scuola Rodari (altri 160.000), digitalizzazione della pubblica amministrazione (300.000).

Altri fondi pervenuti tramite ministeri saranno investiti per l’impianto fotovoltaico sull’ex tribunale (100.000 euro), la messa in sicurezza dei solarium nel parco ex Ila (200.000), gli spogliatoi Impero della piscina (240.000). Quindi il «grande capitolo» del progetto “La scuola si fa città” (fondi Ue pervenuti tramite la Regione) con ben 15 milioni per scuole, parchi, connessioni ciclopedonali, beni storico-identitari (come l’ex liceo di via Verri) e l’area delle scuole tra via Magenta e viale Gorizia fino alla Canazza. Dalla Regione sono poi pervenuti 350.000 euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche nella Biblioteca civica, 500.000 per la rete verde e del commercio (piazza del Popolo) e 80.000 per le strutture sportive nei parchi (sport outdoor).

Fra gli investimenti più cospicui, lo sviluppo della rete del teleriscaldamento di Amga (5 milioni), il progetto Spugna (15 milioni) e quello di Città metropolitana per la riqualificazione dell’istituto scolastico Bernocchi (10,5 milioni).

Bianchi: «Museo dei bambini, mutuo indispensabile»

«È già stata richiesta al Fondo per l’avvio delle opere indifferibili la somma mancante per la copertura finanziaria dell’opera, il cui costo è aumentato a causa delle note situazioni inflattive e difficoltà nel reperimento delle materie prime. Il relativo mutuo si è reso necessario in attesa della risposta del Fondo». Così l’assessore legnanese alla “città bella e fu nzionale”, Marco Bianchi, ha risposto a un’altra interrogazione della Lega (che insieme alla lista civica Toia Sindaco ad essa collegata ne aveva iscritte all’ordine del giorno ben 24) sui costi per la realizzazione del Museo dei Bambini, lievitati dai 3.670.000 euro inizialmente previsti a 4.770.000. Per coprire la differenza, la giunta ha richiesto un finanziamento di 1.100.000 euro, con estinzione prevista per il 2044: di qui la richiesta delle consigliere Daniela Laffusa e Carolina Toia alla giunta di spiegazioni su «una decisione tanto dispendiosa dal punto di vista economico presa in autonomia, senza fare alcuna commissione e senza passare dal consiglio comunale».

In consiglio, Laffusa ha anche ricordato come Bianchi in passato si era opposto a un altro progetto di pari importo, la nuova biblioteca nel Parco Falcone Borsellino «di cui Legnano, a differenza del museo dei bambini, aveva assolutamente bisogno». Altro punto critico lamentato, la mancanza di parcheggi per il futuro museo in via Pontida.

Case Aler, presto interventi strutturali

Sempre la Lega ha chiesto di conoscere la causa del cedimento della copertura di una palazzina popolare in via Montenevoso avvenuto lo scorso 30 marzo, dove quando piove l’acqua entra nelle stanze. La vicesindaco Anna Pavan ha letto la relazione ricevuta da Stefano Gianuzzi, direttore dell’unità operativa Aler di Rozzano che comprende l’Altomilanese. Tutto è stato dovuto all’«ammaloramento per vetustà di alcuni travetti lignei di sostegno».

A seguito della dichiarazione di inagibilità dopo i rilievi dei Vigili del Fuoco e all’evacuazione dell’immobile, l’azienda ha provveduto a ricollocare i nuclei familiari coinvolti fino a quando questo non sarebbe stato rimesso in sicurezza. Sono subito iniziati gli interventi necessari, con demolizioni e sostituzioni di materiali, e le famiglie sono potute così rientrare negli appartamenti già il 5 aprile. Sono in programma a breve altri interventi strutturali per risolvere in via definitiva i problemi di infiltrazione.

Questa sera saranno votate 3 mozioni del Movimento dei Cittadini e una della lista Toia.

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