Sciopera la vigilanza privata: presidio a Varese. «Vogliamo il nuovo contratto»

VARESE – Un presidio davanti alla Prefettura per chiedere il rinnovo di un contratto scaduto ormai da sette anni. I lavoratori della vigilanza armata e dei servizi fiduciari si sono mobilitati anche a Varese nella giornata di oggi, lunedì 29 agosto, in occasione dello sciopero regionale del comparto. Retribuzioni più alte e condizioni di lavoro meno logoranti le principali richieste che giungono dai sindacati (nel video qui sotto le voci delle tre sigle).

La trattativa

L’iniziativa è stata indetta da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs in seguito alla rottura del tavolo di trattativa per il rinnovo del Ccnl scaduto nel 2015, e segue lo sciopero nazionale dello scorso 2 maggio 2022. I sindacati chiedono un nuovo contratto che garantisca retribuzioni più adeguate alla responsabilità e al rischio che i lavoratori del settore corrono tutti i giorni, occupandosi di sicurezza, servizi di sorveglianza, trasporto valori e servizi fiduciari di portierato e guardiania. Presenti al presidio a Varese i referenti delle tre sigle Livio Muratore (Cgil), Giuseppe D’Aquaro (Cisl) e Guido Murvana (Uil), che sono stati ricevuti in Prefettura nel corso della mattinata.

Retribuzioni basse

«Le basse retribuzioni – spiegano i rappresentanti sindacali – stanno avendo un effetto anche sulle condizioni di lavoro, poiché c’è carenza di personale mentre i servizi sono in espansione, quindi il personale è costretto a turni massacranti con straordinari che ormai fanno parte della quotidianità e lo stress è molto elevato, con pericolose conseguenze anche sul tema della salute e la sicurezza dei lavoratori. Chiediamo salari dignitosi, adeguati alle responsabilità e al rischio che i dipendenti corrono, condizioni di lavoro migliori con orari che consentano riposo e tempo per la famiglia».

Il messaggio alle istituzioni

Le parti sociali chiedono anche che vengano definite norme adeguate per la tutela della professionalità e dell’occupazione e si rivolgono al mondo della politica a meno di un mese dal voto. «Denunciamo il silenzio delle Istituzioni che dovrebbero avere un’attenzione particolare per il settore della vigilanza, che è di fatto regolamentato da Leggi specifiche che riguardano il personale armato, al fine di esercitare la funzione di controllo e intervento loro assegnata dalle norme vigenti, comportamento ancor più inaccettabile se riferito a lavoratrici e lavoratori che quotidianamente garantiscono la sicurezza privata e pubblica».