Scuola, in 5 anni in provincia di Varese 1400 ragazzi hanno abbandonato gli studi

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Al Salone Estense la presentazione del report alla presenza delle autorità

VARESE1400. È il numero degli studenti che hanno abbandonato la scuola negli ultimi cinque anni sul territorio della provincia di Varese. Il dato, significativo di quello che è un problema crescente, è emerso da un report sulla dispersione scolastica aggiornato all’anno scolastico in corso. I dati sono stati illustrati nel pomeriggio di oggi, martedì 10 ottobre, al Salone Estense, in occasione di un convegno promosso dall’Ufficio Scolastico Territoriale di Varese (nel video qui sotto le interviste).


I numeri

La ricerca è stata condotta da Katia Montalbetti e Cristina Lisimberti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e da Laura Caruso dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Varese e Cristina Zambon della Provincia di Varese. Il monitoraggio della dispersione scolastica si basa su dati quantitativi forniti dalle scuole secondarie di secondo grado. È stato effettuato un confronto nel quinquennio che va dal 2018/19 al 2022/23, tra il numero totale di alunni iscritti alla classe prima nell’anno 2018 e il numero totale di alunni che, dopo cinque anni, nel 2023, sono arrivati alla classe quinta seguendo un percorso di scuola secondaria di secondo grado statale. Cinque anni fa il totale di alunni iscritti alla prima era di 9258 per un totale di 345 classi, mentre nel 2022/23 il numero totale di alunni è sceso a 6598 e il numero di classi è diminuito a 309. La differenza tra gli alunni del 2018 e quelli del 2022 è pari a 2690, che non costituisce però il dato definitivo di chi abbandona gli studi. Di questi infatti 66 sono maturandi dei percorsi quadriennali sperimentali; 279 hanno raggiunto la qualifica di Iefp presso Istituti statali e 165 hanno conseguito il diploma di Iefp presso Istituti statali. Il numero degli studenti che non hanno concluso il percorso di istruzione della scuola secondaria di secondo grado scende quindi a 2150, pari al 23,2% degli iscritti al primo anno. Nel corrente anno scolastico è stata effettuata un’ulteriore rilevazione, da cui emerge che nel 2022/23 sono stati 150 i ragazzi, provenienti dalle scuole statali, inseriti nei percorsi di Cfp. Moltiplicando il numero per 5 anni il totale è di 750: si arriva così al numero finale di 1400 studenti che hanno abbandonato gli studi nel quinquennio.

Più abbandoni nel Basso Varesotto

È seguita un’altra rilevazione, su un campione di 25 istituti su 32, con l’analisi sui numeri dell’anno 2022/23. I dati sono stati analizzati e suddivisi in tre aree geografiche: Centro (scuole del Comune di Varese); Nord della Provincia (Comuni di Bisuschio, Luino e Gavirate), Sud della Provincia (comuni di Gallarate, Busto Arsizio, Tradate, Castellanza, Saronno, Gazzada Schianno). Dall’analisi emerge che il numero di studenti che hanno lasciato gli studi, per area geografica, è di 71 nella zona del centro, 47 nella zona nord e 238 nella zona sud. Il numero maggiore di studenti ritirati che lascia gli studi è dunque collocato geograficamente nel Basso Varesotto, che rappresenta però l’area più densamente abitata e con il più alto numero di scuole. I dati mostrano inoltre un tratto comune tra le tre zone: il numero più elevato di studenti che abbandonano la scuola si trova nella prima e terza classe. Per quanto riguarda invece il tipo di istituti emerge che il maggior numero di studenti ritirati entro il 15 marzo frequentava un percorso liceale (149 alunni). Seguono i tecnici con 116, i professionali con 61 e la formazione professionale con 30 alunni (tale percorso non ha durata quinquennale). Infine il numero di chi non è stato ammesso alla classe successiva: il totale è di 2801 su un campione di 26.466 iscritti nell’anno scolastico 2021/22, pari al 10,6%. Di questi il 50,3% (1408 studenti) si reiscrive nello stesso istituto, 832 cambiano istituto (il 29,7%), 561 studenti non richiedono il nulla osta, pari al 20%.

Tendenza da invertire

Ad aprire i lavori del convegno il saluto del prefetto di Varese Salvatore Pasquariello. «Le conseguenze negative della dispersione scolastica sono sui ragazzi stessi – ha detto – in caso di cattiva scelta di un orientamento non adeguato i ragazzi possono lasciare la scuola e subire il danno della sottoformazione e del ripiego in attività che spesso sono criminali. È quindi interesse delle istituzioni prevenire questo fenomeno e far sì che i ragazzi siano inseriti nella società a pieno titolo». Il direttore dell’Ufficio scolastico territoriale di Varese Giuseppe Carcano ha sottolineato alcune linee di intervento per arginare il fenomeno. «Un orientamento più mirato, un rapporto più stretto tra le famiglie e anche un rapporto nuovo con gli studenti: durante questa ricerca è stata raccolta la loro immagine del territorio e dell’educazione». A portare la voce dei ragazzi il rappresentante d’istituto dell’Istituto Einaudi di Varese. «I ragazzi tendono ad avere la soglia dell’attenzione molto bassa ed è facile perderli, ma fortunatamente si stanno attuando soluzioni per riuscire a coinvolgerli di più», ha sottolineato Andres Garofalo. Per il Comune di Varese sono intervenuti gli assessori Roberto Molinari e Rossella Dimaggio.

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