Sesto, via Bacula diventa edificabile e la giunta Buzzi sfratta gli orti sociali

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SESTO CALENDE – Ha già raggiunto le 334 firme la petizione dei cittadini di Sesto Calende per salvaguardare gli orti urbani. Infatti, da quando la giunta Buzzi ha revocato la concessione per gli orti, annunciando l’alienazione del terreno di via Bacula, un gruppo di abitanti ha fondato il “Gruppo Orti Urbani”, temendo che il Comune voglia vendere l’area, che è edificabile, per guadagnarne un profitto.

Il Comune vuole vendere gli orti

«Dopo la revoca delle concessioni per gli orti, la notizia dell’alienazione del terreno di via Bacula era nell’aria da tempo, ma ne abbiamo avuta la conferma durante la commissione bilancio, quando la giunta ha deliberato la proposta del piano delle alienazioni, delibera che dovrà essere portata nel prossimo consiglio comunale». Esordiscono così alcuni cittadini di Sesto Calende, che da tempo si battono per la salvaguardia degli orti sociali in via Bacula, minacciati dalla decisione dell’amministrazione Buzzi.  «Il terreno è infatti tra quelli edificabili da tempo, quindi è facile ipotizzare che l’attuale giunta punti a fare cassa vendendolo».

Oltre 300 firme

Ecco allora che i cittadini hanno organizzato una petizione che ha già raccolto 334 firme e che è stata consegnata al sindaco, Giovanni Buzzi, chiedendogli di rivedere la decisione della giunta relativa ai terreni di via Bacula, la cui vendita porrebbe fine all’esperienza pluriennale degli orti sociali.

Questo, andrebbe contro lo spirito della riduzione di consumo di suolo una delle linee guida di regione Lombardia, che tra le altre cose considera gli orti urbani come strumenti per favorire la cultura del verde. «Inoltre – ricordano dal comitato – era stato lo stesso Buzzi in campagna elettorale nel 2019 a promettere la difesa del suolo e dell’ambiente nel suo documento programmatico».

Vogliamo un incontro

I cittadini, che si sono si sono auto organizzati firmando questa petizione, chiedono ora un appuntamento urgente con il primo cittadino, al fine di promuovere un dialogo costruttivo e risolvere il problema. «Sappiamo che le disposizioni anti contagio da Covid-19 non permettono incontri in presenza, quindi mettiamo a disposizione il nostro account Zoom per pianificare un evento online».

Le richieste

La prima richiesta è appunto quella di rivedere le decisioni su via Bacula, ma qualora ciò non fosse possibile, sono 3 le istanze poste dal Gruppo Orti Urbani:

  1. L’individuazione di una nuova area o conferma di quella accennata in consiglio, ovvero in via della Quadra, con annessi terreni di margine oppure ad altra area che vorrete individuare.

  2. Chiediamo di avviare in tempi celeri un piano urbano per gli orti. In tempi così difficili  non è accettabile lasciare senza risposte i cittadini per anni.

  3. Chiediamo di tenere in considerazione la L. 18 agosto 2015, n. 141, nonché gli annuali contributi che regione Lombardia stanzia agli enti pubblici a sostegno dei progetti orti urbani (bando del 16/02/2021).

«In conclusione, vogliamo ricordare che gli orti urbani hanno un’importante funzione e valore sociale: impegnando in attività occupazionali quale stimolo alla partecipazione dei diversi momenti della vita collettiva. Aiutano a sviluppare una proficua e sana attività all’aria aperta e possono incentivare iniziative atte alla tutela della biodiversità e del paesaggio».

Monetizzano un bene sociale

A sostenere l’istanza dei cittadini è anche il gruppo di opposizione, Insieme per Sesto, che si chiede se sia davvero necessario vendere quest’area. «E’ una scelta precipitosa -dicono – che tende a monetizzare un bene sociale per fare cassa. Non è solo una questione di patrimonio, ma anche di ambiente e politiche sociali».

La lista civica, quindi, metterà in discussione la scelta dell’amministrazione Buzzi, proponendo di bloccare la vendita in attesa di rivedere il Pgt che fu adottato nel 2009.

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