Nuova bufera sui padroni della Pro, Sgai sotto accusa a Treviso: cantieri mai partiti

TREVISO – “Superbonus, l’allarme dei clienti Sgai: «Mai avviate le pratiche negli uffici»”. Questo il titolo a tuta pagina de La Tribuna di Treviso, che oggi (martedì 30 novembre) pubblica un articolo firmato da Andrea Passerini.

La questione Superbonus travalica i confini della Marca trevigiana e rimbalza a Busto Arsizio, poiché il Consorzio Sgai da qualche giorno è sbarcato allo stadio Speroni dopo l’acquisto delle quote di maggioranza della Pro Patria. Notizie queste, infatti, che non rasserenano certo l’ambiente biancoblù e accrescono le preoccupazioni sui nuovi padroni della storica quadra di calcio bustocca. Occorre ricordare che solo pochi giorni fa è stato sancito il passaggio di proprietà con la cessione delle quote al consorzio Sgai da parte di Patrizia Testa. E oggi il presidente dei tigrotti è Domenico Citarella. A fronte di tutto ciò occorre anche ricordare che il presidente dello stesso Consorzio, Galloro, è stato di recente arrestato nell’ambito di un’inchiesta sull’energia condotta dalla Procura di Aosta. Vicenda per la quale Sgai si è dichiarato estraneo.

I cantieri Sgai a Treviso mai partiti

Stando a quanto scritto da Passerini sul quotidiano veneto il nome Sgai nel trevigiano gira da tempo. E nell’articolo si parla di “lavori mai iniziati e di contratti sottoscritti per importi che oscillano dai 200 ai 300 mila euro“. Senza però che via sia traccia dei relativi documenti negli uffici comunali.

A livello legale della vicenda si sta occupando l’avvocato Maria Bruschi che ha già segnalato l’avanzamento zero dell’iter burocratico delle pratiche relative al Superbonus. L’articolo parla anche di diffide dei clienti inviate tramite il legale al Consorzio napoletano. E del timore che i cantieri non partano entro i termini fissati, ovvero giugno 2022 con il rischio così di perdere le agevolazioni previste dalla legge.

Ma quanti sono i cantieri che fanno riferimento a Sgai nel trevigiano? Lo spiega una nota ufficiale dell’ufficio stampa del Consorzio inviata a La Tribuna, dal quale si evince che sono 58, di cui solo 2 attivi e gestiti dalla Swiss Profit e gli altri 56 (fermi), di competenza della Fontaflex per una serie di motivi che vanno dalla documentazione incompleta o errata, alla mancanza di materie prime.

La nota di Sgai sui problemi trevigiani

Il Consorzio Sgai sottolinea di aver operato sino ad oggi in modo conforme alla normativa vigente. I rilievi mossi dall’articolo, pertanto, meritano alcune specifiche e precisazioni tali da fornire ai suoi lettori un quadro più completo e corretto.

Nella provincia di Treviso, le imprese che si occupano per il Consorzio Sgai dei cantieri e della gestione delle pratiche per il Superbonus 110% sono due: la Swiss Profi spa e la Fonteflex srls.

La prima ha aperto due cantieri i cui lavori sono già ad uno stadio avanzato (60% e 80%). Per quanto riguarda la seconda azienda, la Fontaflex, dei 56 cantieri che sta seguendo, per una parte la documentazione presentata dai proprietari non è conforme alla normativa vigente in materia di Superbonus 110%, e per la restante parte, la carenza di materie prima richieste – carenza dovuta al particolare momento di mercato –  per la realizzazione delle opere connesse sta impedendo il rispetto dei tempi previsti.

Il Consorzio Sgai ha messo a  disposizione , già da qualche mese , dei clienti anche un help desk in modo che questi ultimi possano ricevere risposte sullo stato di avanzamento della loro pratica.

Va infine aggiunto che le pratiche in capo a Fontaflex, seguite a suo tempo da uno specifico  soggetto terzo, e solo successivamente acquisite dal Consorzio Sgai, presentavano una serie di  irregolarità che hanno impedito l’avvio dei cantieri e per le quali il consorzio si sta prodigando al fine di sanare tali irregolarità o lacune, incaricando propri advisor tecnici.

Il Consorzio Sgai, inoltre, provvede affinché tutte le pratiche acquisite e regolari, saranno portate a compimento attraverso gli interventi di cui alla normativa del Superbonus 110% e nei tempi previsti dalla stessa.

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