«Si lavora bene senza quel deficiente…» Legnano, scivolone del presidente Silvestri

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LEGNANO – Gli antichi dicevano: in cauda venenum, il veleno sta nella coda. Ossia: attenti alla fine, perché il peggio arriva lì. Come nel consiglio comunale di martedì scorso, 19 dicembre, a Legnano dove il bilancio è stato approvato in tempo record e in una sera si è esaurito un ordine del giorno per cui ne erano state programmate tre. Il motivo? Per il presidente dell’assemblea, Umberto Silvestri (Pd), non ci sono dubbi: l’assenza di molti consiglieri di minoranza che ha “asciugato” di ore la discussione. Anzi, Silvestri ce l’ha in particolare con uno: quel Francesco Toia della lista civica collegata alla Lega, che magari per qualcuno non sarà un mostro di simpatia ma in aula fa quello che spetta a un consigliere di minoranza, ovvero fare le pulci alla giunta e ai suoi atti politici.

Attacco personale a Francesco Toia

I battibecchi tra i due sono puntuali ad ogni Consiglio, accompagnati da strascichi di comunicati delle rispettive parti politiche che rappresentano. Toia e Silvestri si piacciono meno di un cane e un gatto. Ma stavolta il presidente del Consiglio, subentrato a suo tempo nel ruolo a Federico Amadei, l’ha fatta grossa. L’ora era tarda, il bilancio approvato, il Consiglio finito. E proprio mentre il sindaco Radice lasciava l’aula insieme agli altri, Silvestri si è abbandonato sullo scranno e si è lasciato scappare un «ma come si lavora bene senza quel deficiente lì… Si discute politicamente…» (vedi la foto in alto e il video sopra). Frase sfuggita a chi gestisce la diretta streaming dall’aula consiliare e che avrebbe dovuto chiudere i microfoni e fermare la registrazione.

Invece quelle parole sono rimaste, chiare, taglienti, inaccettabili. Se ne può dedurre che, al di là delle offese sul piano personale, per il presidente del consiglio comunale di Legnano il modo ideale di lavorare sia senza consiglieri di opposizione, specie quelli giudicati più importuni, ad allungare i tempi con i loro interventi.

La sorella Carolina (Lega) furiosa: «Dimissioni. E scuse»

Sullo scivolone è intervenuta oggi, giovedì 21 dicembre, l’altra consigliera Carolina Toia (Lega), sorella del consigliere preso di mira da Silvestri, per stigmatizzare una volta di più ii comportamento del presidente del Consiglio. E chiederne le dimissioni. Ma Toia accusa anche la maggioranza di aver tentato di nascondere il fattaccio.

«Quando l’inadeguatezza al ruolo supera il buonsenso, la maleducazione e la viltà fanno il resto – esordisce Carolina Toia – Davvero pensavate che sarebbero passate sotto traccia le becere offese rivolte dal presidente del Consiglio Silvestri al consigliere Toia (mio fratello), peraltro assente, durante l’ultimo consiglio comunale? Davvero pensavate che sarebbe bastata una “magia” degli informatici cui vi siete rivolti (affinché venissero rimossi gli ultimi 20 secondi del video) per insabbiare ancora una volta le offese e le prevaricazioni cui sottoponete, da anni, le opposizioni? ».

«Venti secondi di follia»

«Il presidente Silvestri – incalza la capogruppo della Lega – oltre a non aver (ancora) compreso quali siano i propri ‘doveri istituzionali’, azioni per cui viene lautamente pagato ogni mese, ha dimostrato, per l’ennesima volta, di essere non solo incompatibile con la discussione sul Pgt, ma, altresí, con il ruolo stesso che si trova, ahinoi, a rivestire. Spiacevole oltretutto constatare, ancora una volta, che sindaco e giunta, invece che stigmatizzare un episodio tanto triste quanto grave, si siano nuovamente resi complici di tale squallore.

«Ciò detto, rivolgiamo un sentito ringraziamento a tutti quei legnanesi che ci hanno segnalato quanto accaduto l’altra notte, prima che venissero rimossi i 20 secondi di follia. La maschera è ormai definitivamente caduta, e il buongusto vorrebbe che spontaneamente il presidente Silvestri si dimettesse. Non prima di aver chiesto pubblicamente scusa. Attendiamo le scuse e le dimissioni».

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