SìAmo Turbigo-Renata Cerutti Sindaco punta alla svolta su ambiente e lavoro

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TURBIGO – Punta a spezzare vent’anni di continuità amministrativa la lista civica sìAmo Turbigo-Renata Cerutti Sindaco, unica avversaria del centrodestra, che si è presentata ieri sera, mercoledì 8 settembre, nel cortile del municipio (nelle foto). «Quando nasce una lista come la nostra – ha esordito il candidato sindaco, Renata Cerutti – non esiste neppure un posto dove ritrovarsi. O si ha a che fare con persone motivate che vogliono fare qualcosa per il paese, o tutto diventa un problema. Quello che stiamo facendo è ridare valore alle persone».

Moglie di Francesco Goi, sindaco del comune negli anni 90 («un aiuto morale e pratico»), Cerutti si definisce «giovane da circa 70 anni. Vivo a Turbigo da sempre, me ne sono allontanata solo per frequentare la scuola media e le superiori (l’Itis Facchinetti di Castellanza), dov’ero una delle pochissime donne. Fin dall’inizio della mia vita ho fatto cose non facili e questa impresa fa parte del ritmo della mia vita. Sono poi entrata nell’azienda tessile di famiglia, di cui sono titolare dal 1970. Ho avuto contatti con molte associazioni e intendo continuare a lavorare».

«Tanti problemi da risolvere»

turbigo elezioni siamoturbigo presentazione«Ho ricevuto una Turbigo – ha proseguito – completamente diversa da com’era stata lasciata. Un paese con tante ricchezze, dal Ticino alla ferrovia, ma che non ha più identità. Non lo si può definire nemmeno un paese dormitorio, perché ci passano aerei sopra la testa tutta la notte. Turbigo era pieno di aziende e le case che pure avevano un valore alto, oggi sono quelle considerate con il minore valore di mercato dell’hinterland milanese.

«Ho accettato di candidarmi a sindaco solo con una lista civica composta da persone che si impegnino al servizio del paese. Non abbiamo bisogno di cose megagalattiche, ma di risolvere tanti piccoli problemi quotidiani che devono avere la priorità». Quanto agli screzi con il Pd, culminati nell’esclusione del partito dalla lista, Cerutti li liquida così: «Ho avuto grandi difficoltà a far capire che cosa sia una lista civica, che per definizione non comprende persone legate a partiti. È formata da persone, non da partiti. Qualcuno non l’ha ancora capito, né accettato».

Nel programma il s.a.l.e. del paese

Quattro i punti chiave di intervento: salute, ambiente, lavoro, educazione. «Nelle iniziali, il “sale” della nostra vita e di quello che potrebbe essere il nostro paese». Sull’ambiente, oltre alle «70 aree dismesse (ma per altri sarebbero 82, nda)  in paese, dove pure prosegue il consumo di suolo», la lista mette in evidenza come l’attuale candidato sindaco del centrodestra, per 15 anni assessore all’ambiente, «non sia riuscito a darci un Naviglio non diciamo balneabile ma almeno con una qualità dell’acqua accettabile, come un ecocentro presentabile».

Sul lavoro, il desiderio è che Turbigo «possa tornare ad avere una minima forma di attività. È impensabile tornare ai tempi in cui qui gli operai avevano l’imbarazzo della scelta, tante erano le fabbriche, ma bisogna incentivare forme diverse di lavoro come il turismo leggero, quello nei borghi ricchi d’arte, di paesaggi e di storia come il nostro, che potrebbe essere fortemente sviluppato con ricadute nei settori del commercio e dell’accoglienza alberghiera».

Luci e ombre sul nuovo palazzetto dello sport

turbigo elezioni siamoturbigo presentazioneNeppure il palazzetto dello sport, annunciato a fine mandato dall’Amministrazione uscente, convince i suoi oppositori. «Siamo favorevoli a dare al paese quello che manca – ha attaccato Renata Cerutti – ma non siamo d’accordo con la scelta fatta per molte ragioni, a cominciare dall’ingente spesa in un momento come questo e a fronte di cose ben più urgenti e di necessità quotidiane evidenti. Il palazzetto sorgerà su un’area verde, mentre si sarebbe potuto utilizzare uno spazio già esistente; non sarà al posto ma alle spalle di una costruzione fatiscente, privata e non comunale; e vicino a un deposito di amianto. Molti sono convinti che ci sarà una piscina olimpionica, invece quella che sarà aperta per non più di tre mesi all’anno è profonda da 60 a 135 cm. Si è parlato di partecipazione pubblico-privato, ma a pagarlo sarà solo il Comune, che poi lo darà a una società per 72.000 euro/anno ma verserà anche 27.000 euro/anno alle associazioni per poterne usufruire: insomma, lo pagheremo due volte.

«Nel contratto di 61 pagine, la società ha una fideiussione di 5 anni: e se al 6°, come è accaduto a Vittuone, il gestore lasciasse? Ci ritroveremmo a mantenere una cattedrale nel deserto. Il bacino di utenza, sovrastimato, è stato indicato dalla stessa società che l’avrà in gestione. E il costo del terreno è stato inserito nel progetto? In definitiva, ci stiamo indebitando per vent’anni per realizzare qualcosa che, lo dico da imprenditrice, non è così conveniente né per i turbighesi né per chi lo prenderà in gestione. E abbiamo già pagato 1,8 milioni di acconto».

Posizionamento e simbolo

È seguita la presentazione di ciascuno dei 12 candidati al Consiglio comunale: Alessandro Biolchi, Antonella Bonetti, Rosella Braga, Valentina Cardinali, Dario Cavalli, Ilaria De Marchi, Dario Giussani, Francesco Gritta, Rocco Liguori, Giuseppe Siano, Claudio Spreafico e Domenico Vitalone.

Dall’ex sindaco Goi, presente fra il pubblico, si è levato un appello a superare le divisioni per cambiare finalmente il corso politico del comune. «Siamo aperti a tutti quelli che non si riconoscono nell’attuale Amministrazione» (Cerutti). «Non siamo una lista politica né di sinistra, come sento dire, ma un gruppo di persone che si impegna per il bene comune senza colori né simboli politici» (Vitalone). «Siamo autonomi dai partiti, ma disposti a dialogare con diverse sensibilità politiche se animati dallo stesso spirito di servizio» (Gritta, indicato come possibile vicesindaco in caso di vittoria).

Quanto al simbolo, la triplice possibile lettura della parola sìAmo indica con un l’adesione ad un gruppo con precise finalità di servizio al paese; con la parola AMO l’appartenenza alla comunità turbighese; e, lette insieme, il fatto di essere autonomi rispetto ai partiti. «Le due mani che si stringono sono una mia idea – ha precisato ancora Cerutti – Negli ultimi anni ci sono state troppe divisioni, non solo determinate da situazioni esterne ma quasi volute e cercate. Così il paese non può crescere, ma lo si blocca e gli si impedisce di risalire».

Elezioni 2021 TURBIGO: i candidati. Cerutti (civica) sfida Allevi (centrodestra)

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