Sindaco, sfida in rosa nel centrodestra legnanese con tre donne per tre partiti

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LEGNANO – Tre donne, altrettanti partiti, un solo posto: quello di candidato sindaco di Legnano per il centrodestra. Di Carolina Toia si parla con insistenza da un po’. L’ex consigliere regionale della lista Maroni Presidente potrebbe essere designata dalla Lega, forse come “civica” a capo di una lista creata su misura, con l’appoggio degli alleati Forza Italia e Fratelli d’Italia. Ma il nome del candidato alla successione di Fratus potrebbe rientrare in una partita molto più ampia, che comprende le principali piazze della provincia di Varese, a partire dal capoluogo. In questo risiko amministrativo, Saronno e Gallarate sono appaltate alla Lega, mentre Varese potrebbe tornare ad esserlo; rimarrebbero fuori solo Busto, dove il forzista Antonelli punterebbe al bis ma non si bene con chi, e appunto Legnano, che per ragioni di ripartizioni ed equilibri all’interno della coalizione potrebbe virare verso soluzioni diverse da quella leghista. Cioè un candidato di FI o, in alternativa, di FdI.

Paparatto, Cacucci, Toia: tutte giovani, determinate e avvocate

Casualmente, questi due partiti hanno in altre due donne i loro nomi di punta sulla scena legnanese. Per gli azzurri si tratta della commissaria cittadina Roberta Paparatto, che ha già tentato senza fortuna la corsa al Parlamento europeo; per il partito della Meloni, di Maira Cacucci, ex assessore della giunta Fratus e avvocato difensore proprio di quest’ultimo nel processo in corso a Busto Arsizio. Cacucci, attualmente in giunta a Rozzano, non ha escluso un suo ritorno a Legnano «se il partito e i cittadini me lo chiedessero». Una disponibilità che potrebbe tradursi in una candidatura “pesante”, nel caso in cui la Lega dovesse fare un passo indietro nell’accennata ottica sovra-provinciale e se i rapporti di forza tra FI e FdI, sempre più sbilanciati a favore di quest’ultima a livello nazionale, dovessero mutare anche sulla scena locale.

L’ex consigliere regionale rimane la favorita…

Insomma, anche se a Legnano un sindaco donna non c’è mai stato, e nessun partito nazionale ne ha mai candidata una, quest’anno potrebbe essere la volta buona. I tre partiti di centrodestra si giurano reciproco sostegno e non perdono occasione di mostrarsi uniti e coesi nel puntare alla riconferma, nonostante il ciclone giudiziario abbattutosi l’anno scorso su Palazzo Malinverni. Le loro mosse, però, potrebbero essere decise in alto loco, lontano da Legnano. Forse è anche per questo che le tre dame della politica cittadina, tutte giovani, autorevoli e avvocate, fanno a gara nello schermirsi. Dovendo indicare delle percentuali, a nostro giudizio in pole position a capo della coalizione rimane Toia, nonostante la sua proposta fosse stata accolta assai tiepidamente tre anni fa dalla sezione cittadina della Lega. La sua candidatura rappresenterebbe un taglio col recente, burrascoso passato e per alcuni osservatori potrebbe addirittura condurre il centrodestra alla vittoria nel primo turno, senza passare dal ballottaggio come accadde nel 2017. Le attribuiamo un 50% di probabilità di essere la prescelta.

…ma attenzione alle sorprese dell’ultima ora

Equamente distanziate Cacucci e Paparatto, con il 20% a testa. Rimane un margine del 10% per eventuali sorprese, che potrebbero essere anche dell’altro sesso. A cominciare da Franco Colombo, ex assessore supervotato con la Lega prima di mollare la giunta, mettersi contro di essa, aderire a Legnano Cambia e poi uscirne, fino ad accarezzare l’idea di correre con una propria lista, collocata decisamente nel centrodestra; il tutto nel breve volgere di un anno. Neppure Colombo, richiesto di esprimersi in proposito, scopre le carte, ma preferisce affidarsi a un sibillino: «La nebbia si sta diradando… a breve la visibilità sarà completa». Quanto breve, lo si vedrà presto: del resto, quello del centrodestra è l’ultimo candidato di peso che manca nella città del Guerriero per comporre il mazzo.

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