Sinistra Chiara contro Antonelli: «No ai despoti». Guzzo: «Busto sia inclusiva»

BUSTO ARSIZIO – «Antonelli vuole governare per 40 anni? Lo sceglieranno i cittadini, noi non siamo dei despoti». Risponde così, al sindaco che ha escluso ancora per decenni la possibilità per Busto di avere un sindaco di sinistra, Dario Ferrari di Sinistra Italiana, che insieme al Partito Comunista, ad Antifascisti Sempre e agli ambientalisti indipendenti sostiene la candidatura a sindaco di Chiara Guzzo. Uniti attorno al “cuore” della lista La Sinistra Chiara. L’obiettivo è tornare in consiglio comunale: «Dagli anni del “Me ne frego” al “Mi interessa”, I care» sintetizza Elis Ferracini, una delle anime della lista. «Dialogo con Maggioni al ballottaggio? Guarderemo agli obiettivi – non chiude le porte Guzzo – non abbiamo ambizioni di poltrone ma non siamo nemmeno per i compromessi last minute».

La presentazione

«Siamo partiti a marzo da qui – ricorda Elis Ferracini – di fronte al monumento alla Resistenza e accanto al Tempio Civico, grazie a Cosimo Cerardi». Il segretario provinciale del Partito Comunista che si sta riprendendo da un problema di salute che lo ha costretto a fare un passo indietro dall’incarico. «Siamo di fronte al comune – rimarca Ferracini – abbiamo un mese di tempo per fare questi pochi passi che ci concede la democrazia per accedere al Palazzo e continuare questo percorso». Perché le forze alla sinistra del PD vogliono tornare in consiglio comunale dopo cinque anni di assenza. «Per fare una lista di sinistra a Busto ci vuole un certo fegato, noi lo abbiamo fatto con il cuore – ironizza Elis Ferracini facendo riferimento al simbolo della lista – e con la testa». (Non Patrizia, la presidente della Pro Patria che è capolista della Lista Antonelli).

La candidata e il programma

La Sinistra Chiara, ribadisce la candidata sindaco Chiara Guzzo, è «una lista fatta di persone che provengono da mondo della scuola, del lavoro e delle associazioni. Una lista che parte dal basso, nata dall’esigenza di essere più vicini al cittadino». Nel programma ci sono due grossi No. All’inceneritore Accam: «Siamo coerenti perché con noi ci sono persone che da sempre sono impegnate sul No Accam – rivendica Chiara Guzzo – non vogliamo dialogare con liste che fino a qualche giorno fa erano favorevoli al mantenimento di questo ecomostro, così come all’ospedale unico». Ed è questo il secondo No, «perché la salute è un diritto primario e non si possono ridurre servizi e prestazioni». Ma ci sono anche tanti Sì, nei termini di «attenzione alla scuola, ai suoi tempi e ai problemi dei servizi educativi, del pre e post scuola e delle mense, e alla revisione di tutti gli edifici scolastici che più urgente di realizzare nuove rotonde». L’impegno di Chiara Guzzo vale «sia al governo che all’opposizione» ed è quello di «mantenere viva la garanzia dei diritti dei cittadini per una città più vivibile. Utilizzando a questo scopo i fondi del Pnrr».

Voglia di cambiamento

E in generale è un cambio di prospettiva quello che viene proposto per Busto: «Non deve essere una città attrattiva ma inclusiva, non un luogo in cui venire per divertimento o per una passeggiata in via Milano ma in cui vivere bene». Altri temi chiave sono il verde e l’ambiente, il sociale e soprattutto i giovani. «Nel nostro giro dei quartieri per incontrare i cittadini, che continueremo anche se saremo all’opposizione, si sono avvicinati tanti giovani – rivela la capolista Roberta Dubac, insegnante e scrittrice di origini istriane – si sentono dimenticati e senza punti di riferimento. Ma ci hanno ascoltato. Vogliamo aiutarli ad attivarsi e renderli partecipi». La candidata Enza Schillaci invita a leggere il programma di LSC: «È meraviglioso, al di là dei simboli e dell’appartenenza. Il cambiamento passa attraverso la fiducia in nuove idee».

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