Fratelli d’Italia: «Busto la nostra città più importante». E Antonelli attacca Farioli

BUSTO ARSIZIO – «Mi vedete tra dieci anni provare a rifare il sindaco? Quando uno fa il suo tempo deve essere capace di fare un passo indietro». Il sindaco Emanuele Antonelli alla presentazione della lista di Fratelli d’Italia punzecchia ancora il suo ex assessore e ora competitor Gigi Farioli. E assicura: «Busto non avrà un sindaco di sinistra almeno per i prossimi 40-50 anni. Il prossimo sindaco di Busto Arsizio sarà del centrodestra, e l’unico centrodestra a Busto è questo, non ce ne sono altri». Il partito di Giorgia Meloni sente «il vento favorevole, non solo dei sondaggi», come sottolinea l’europarlamentare Carlo Fidanza, e confida in «un grande risultato» anche a Busto. Che «per noi è la città più importante perché esprimiamo un sindaco di Fratelli d’Italia» rimarca il coordinatore provinciale Andrea Pellicini.

La sfida di Fratelli d’Italia

Presentazione nella nuova sede di via Daniele Crespi per Fratelli d’Italia – «uno dei migliori circoli in Lombardia a livello di iscritti e di produzione politica» così lo definisce Fabio Raimondo, vice portavoce regionale – che punta molto sulla riconferma del sindaco della «città più grande che Fdi governa in Lombardia – ricorda Fidanza, capodelegazione di FdI al Parlamento Europeo – dopo Verona la più grande del Nord Italia. Rispetto a certa propaganda, qui c’è la nostra classe dirigente che parla al Nord». Ed ecco perché «a Busto verrà Giorgia Meloni», come conferma lo stesso Fidanza. «Siamo orgogliosi di essere il partito del sindaco. E siamo contenti insieme a lui di guidare un centrodestra unito e compatto». Una responsabilità in più, che non intimorisce: «Qualcuno ci dà primo partito nazionale – ammette Fidanza – lo dobbiamo meritare con un grande risultato anche a Busto». Anche Paola Frassinetti, deputata ed ex commissario provinciale, lo ribadisce: «Essere primo partito con una fiamma nel simbolo in Italia è una cosa unica, fa venire il capogiro ma è una soddisfazione doppia. Bando alla scaramanzia, sarà il trionfo di tutta una comunità politica».

Col vento in poppa

Insomma, a Busto si respira aria di vittoria, anche se la stessa Frassinetti non dimentica «quando eravamo all’1,9% e Francesco Attolini organizzava le manifestazioni. Da lì si è partiti con la certezza che siccome eravamo nel giusto e avevamo idee con radici ben salde avremmo raccolto consenso e così è stato». Una crescita che «è merito di tutti» sostiene il coordinatore cittadino Massimiliano Nardi. «I nostri cassetti sono pieni di progetti e proposte. Ci permette di guardare a testa alta per un ottimo futuro – assicura – è un percorso cominciato due anni fa in salita e che non si ferma con le elezioni. Siamo qui per far partire la Busto del domani». Nel programma sono due le priorità: «il sociale e le politiche giovanili, che avranno un assessorato ad hoc» annuncia Nardi, che elogia la «collaborazione con le forze di maggioranza che, al di là dei normali screzi, ha portato ad un intento di vedute».

«La città più importante»

E allora i “Fratelli” sono pronti per la sfida: «Busto mi ha dato grattacapi per tanti motivi, ma per noi è la città più importante perché esprimiamo un sindaco di Fratelli d’Italia, un motivo di grandissimo orgoglio – aggiunge il coordinatore provinciale dei “meloniani” Andrea Pellicini – ma è da confermare perché è stato un sindaco bravo e capace, non solo perché ci ha fatto l’onore di entrare nel nostro partito». Antonelli ringrazia i dirigenti del suo partito, che «anche quando si pensava che un pezzo del centrodestra si staccasse hanno lavorato per tenere tutti insieme», anche se rivela: «Non ho mai avuto dubbi che sarebbe stato così, e ora che Orazio Tallarida ha preso in mano Forza Italia non potrà che migliorare». Ma è sempre il sindaco ad invitare a guardare alle insidie che ci sono là fuori. «Gli originali siamo noi – ribadisce – facciamo sapere cosa vogliamo e quanto bene vogliamo a Busto». Perché la campagna elettorale è appena iniziata e sarà alle urne che Fratelli d’Italia dovrà dimostrare quanto vale. Con la benedizione del mitico Ninetto Pellegatta, eletto in consiglio consecutivamente per 44 anni: «Io sono ancora qui, come la fiamma nella bandiera. Chi verrà eletto avrà il compito di portarla avanti».

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