Somma, passa il regolamento edilizio. Ma la Lega non partecipa al voto

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SOMMA LOMBARDO – Il regolamento edilizio di Somma Lombardo ha ufficialmente superato lo scoglio del consiglio comunale ieri, primo marzo, ed è stato approvato. Ma se la maggioranza è rimasta unita in difesa di un documento a più riprese giudicato troppo complesso, l’opposizione non si è convinta. A partire dalla Lega, che ha deciso di fare un passo indietro e non partecipare al voto. «Purtroppo – ha spiegato la consigliera Martina Barcaro – non possiamo condividere lo spirito generale con cui è stato impostato il documento: un testo prolisso, in parte fuori dallo schema tipo proposto da Regione Lombardia, ma soprattutto determinato a istituire troppe regole superflue». Dai banchi dell’opposizione anche Fratelli d’Italia boccia un regolamento «corposo, a volte ripetitivo e sicuramente molto vincolante», come spiegato dalla capogruppo Manuela Scidurlo. E ha lanciato la proposta di appuntamento fra 18 mesi, «per risederci al tavolo – con i funzionari dell’ufficio tecnico e con i professionisti del territorio – per valutare se qualcosa in questo documento non funziona». Un’idea ben accolta anche dal centrosinistra. Che però ha protetto la sua posizione: «Il regolamento edilizio – ha precisato la capogruppo del Pd, Alessandra Apolloni – è uno strumento tecnico, ma è anche manifestazione di una visione politica. Per questo non può mettere sempre d’accordo tutti».

Un regolamento filosofico

Quella della Lega, in realtà, è una polemica a metà. «Abbiamo tentato di alleggerire il testo con qualche emendamento, qualcuno apprezzato e inserito, qualcuno no. Avremmo voluto votare a favore, ma non siamo riusciti a convincervi a creare un testo più semplice». E Barcaro non ci ha girato intorno: il documento «condanna i cittadini a doversi districare in un percorso burocratico tortuoso, che penalizza soprattutto chi non possiede grandi risorse economiche». Fra gli esempi citati, uno dei temi più discussi – dalla prima Commissione a oggi – in aula, ovvero l’eliminazione del recupero del sottotetto. Un esempio, che è servito alla Lega per spiegare le proprie scelte. «Spesso è semplice esigenza familiare e non speculazione edilizia», ha sottolineato la giovane leghista. «E stona con la volontà di ridurre il consumo di suolo attraverso il Pgt adottato, che punta invece sulla rigenerazione urbana e sul recupero del patrimonio esistente». Tanto da considerare l’attività edilizia «il fulcro di un rilancio economico, come dimostrano i molti incentivi fiscali in materia». La conseguenza vien da sé: il regolamento (non) votato «non lo riteniamo alla portata di tutti. O meglio, lo riteniamo troppo rigido nella sua forma filosofica».

«Un ostacolo»

Anche FdI non è stata convinta. Il precedente documento, ha ammesso Scidurlo, «era datato e obsoleto». Ma quello nuovo dà l’impressione di «voler superare la normativa vigente regionale e nazionale». Non solo, la scelta di non presentare osservazioni trova spiegazione nella fiducia ai professionisti sommesi: «Siamo consapevoli che il testo sia rivolto a loro. E se la scelta della maggioranza di votare favorevolmente questa delibera è chiaramente politica, le norme del testo sono invece molto tecniche». Il primo passaggio in aula del nuovo regolamento edilizio è avvenuto lo scorso giugno, ha ricordato Scidurlo. Già allora, FdI aveva fatto muro, sostenendo che «una modifica così corposa sembrava una forzatura, in un momento – prossimo alle Amministrative – nel quale non era necessario correre per approvarlo». A oggi il regolamento edilizio è «un ostacolo», ha aggiunto. «La burocrazia non lascia spazio alla semplificazione. Temiamo che queste norme possano bloccare il settore, proprio nel momento in cui gli incentivi statali stanno dando uno spiraglio di ripresa».

Uno strumento per il cittadino

Dal fronte della maggioranza il primo a prendere parola è stato l’assessore all’Urbanistica, Francesco Calò: «Su che base il nostro regolamento è considerato troppo lungo? Se andiamo a vedere i paesi limitrofi, risulta essere il più corto. E, come in altri casi, alcuni temi trattati hanno avuto necessità di essere approfonditi». In un lungo intervento, Apolloni ha ribadito «il processo partecipativo e la trasparenza». E ha aggiunto: «La maggioranza sta presentando un documento che è oggetto di un profondo lavoro». Un modo per dire che «riteniamo questo regolamento uno strumento non ridondante, prolisso e complicato, ma completo e alla portata del cittadino, che finalmente potrà arrivare dal professionista con qualche informazione e idea in più». Sulla stessa linea il capogruppo di Sinistra per Somma, Claudio Brovelli: «Mettere mano a un regolamento del 1964 implica, per forza, entrare nel merito di molti punti che finora non sono stati presi in considerazione. Così da evitare i ping-pong burocratici». Così il sindaco Stefano Bellaria: «Mi fa piacere che si sia condiviso il percorso, ma abbiamo mantenuto quanto dichiarato in consiglio lo scorso giugno. Ognuno di noi fa la propria parte, e quella dell’amministrazione è approvare l’atto». In questo senso, ha concluso, «se fossimo andati avanti a discuterne anche tre anni, non avremmo mai trovato un accordo al 100%».

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