Somma, Fogador già ripulito e summit in Comune. Piantanida: «Ora le soluzioni»

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SOMMA LOMBARDO – Gli interventi settimanali per la pulizia e la raccolta dei sacchi con i rifiuti, ma anche diversi incontri con la proprietà per trovare una soluzione che metta tutti d’accordo, come impedire il passaggio delle auto o regolamentare – e valorizzare – l’area. Fino ai controlli ordinari per garantire la sicurezza pubblica, ovviamente nel limite delle possibilità. L’assessore all’Ecologia, Edoardo Piantanida Chiesa, prova a fare chiarezza sulle condizioni della spiaggia Fogador a Maddalena. E lo fa dopo le osservazioni avanzate dal consigliere di minoranza Alberto Nervo (SommaSì), che ha sottolineato la situazione di degrado e lo stato generale di anarchia nell’area all’interno del Parco del Ticino. «Il problema c’è», non nega l’assessore. «Ma per quanto è di nostra competenza, visto che la spiaggia è in mano ai privati, gli interventi non sono mai mancati. Siamo già intervenuti per ripulire, quanto meno per garantire sempre igiene e sanità a chi la frequenta». Proposte e idee sono state intavolate, ora resta l’impegno di cambiare le sorti del Fogador. Magari già dalla prossima stagione.

La raccolta rifiuti

Il fatto che l’area sia privata «limita gli interventi da parte dell’amministrazione», prosegue Piantanida Chiesa. Questo vuol dire che «non possiamo fare investimenti o prendere decisioni». Anche se negli anni il sostegno del Comune non è mancato. Soprattutto in merito al recupero dei rifiuti: «Due volte alla settimana, in estate, svuotiamo i nove cassoni da mille litri che forniamo noi. Mentre un terzo passaggio è destinato alla pulizia dell’area». E precisa: «È una questione di decoro pubblico, oltre che di salute». Poi sotto Ferragosto la situazione diventa più difficile da contenere, a causa dell’elevato numero di turisti che scelgono il Fogador per passare un giorno di festa. E anche in questo caso «c’è stato un accumulo più sostanzioso di rifiuti rispetto agli altri weekend».
La situazione prende una piega diversa in inverno, ovviamente. Intanto l’area è molto meno frequentata, e poi i cassoni vengono rimossi, «per evitare che vengano utilizzati per buttare via la spazzatura e che quindi si crei un ulteriore, evitabile accumulo».

Due progetti

Nel corso degli anni ci sono stati diversi incontri tra l’amministrazione comunale e i proprietari dell’area. Con l’obiettivo di «individuare una soluzione condivisa». L’ultimo colloquio risale a «una decina di giorni fa», a cui ha preso parte anche la polizia locale. Fra le proposte, due in in particolare. Intanto i privati si impegnano a «inibire l’ingresso dei mezzi, magari ripristinando una sbarra. Anche se gli ultimi tentativi non sono mai andati a buon fine, visto che venivano spaccate subito». In questo modo, però, si «eviterebbe che le persone si avvicinino alla spiaggia con le macchine per poter scaricare griglie o attrezzature». E quindi tutelare l’aspetto naturalistico dell’area. E visto che si tratta di pochi metri, «non creerebbe un ostacolo per eventuali interventi di soccorso».
Non solo, per l’anno prossimo è prevista «una gestione in grado di valorizzare e regolamentare la spiaggia, in modo che possa essere sempre più attrattiva da un punto di vista turistico». Ma anche in questo caso, «sono i proprietari che devono interessarsi per renderlo possibile». Ovviamente, il tutto deve avere il benestare del Parco del Ticino.

I controlli

Infine i controlli. «Come tutti gli anni, li facciamo, ma nulla che si allontani dall’ordinario». Il motivo è sempre lo stesso, il fatto che sia privato. Dunque «è impensabile mettere una pattuglia fissa per controllare». In ogni caso, «ogni volta che c’è stata una segnalazione – e succede tuttora – sia da parte nostra come amministrazione che dei carabinieri sono sempre stati garantiti interventi tempestivi, senza lasciare nulla al caso».

Somma, la spiaggia Fogador è fuori controllo. Tra sacchi di rifiuti e anarchia

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