SOMMA LOMBARDO – I rapporti politici con chi ha dominato il ducato di Milano. Ma anche i documenti che portano le firme di sovrani stranieri di Francia e Spagna. Fino ai legami della famiglia con la cancelleria pontificia. La storia dei Visconti di San Vito, valorizzati da quegli atti che testimoniano l’evoluzione del casato nobile simbolo di Somma Lombardo, diventano una mostra d’archivio. Tre sezioni, suddivise in tre sale per raccontare le relazioni maturate in 600 anni di storia politica.
La politica dei Visconti in una mostra
La mostra – realizzata col sostegno delle archiviste Enrica Panzeri e Nadia Carrisi – verrà inaugurata sabato 25 maggio nella Sala d’Onore del Castello Visconteo. Con l’obiettivo di «valorizzare l’archivio della famiglia», ha raccontato Lorenzo D’Ancona, addetto culturale della Fondazione Visconti di San Vito. Nelle tre sale – quella della Vanità, quella del Papa e quella degli Eremiti – resteranno esposti dal 26 maggio al 2 giugno gli archivi di quella che è stata definita «una riflessione sulle politiche condotte dai Visconti nel corso dei secoli». Con diplomi regi, lettere, patenti, concessioni che «raccontano l’abilità della famiglia sommese a mantenere i rapporti con le dominazioni straniere». Oltre agli atti della galleria che testimoniano i legami con i Papi, fino ad arrivare a quelli più recenti: «Sono il filo di giunzione che conduce all’ultimo esponente, il marchese Gabrio Visconti di San Vito, e alla nascita della Fondazione». I dettagli nel video sotto:
Il quadro del Settecento
Il punto di partenza, che ha portato ad agganciarsi al tema delle dominazioni straniere e ai rapporti politici, è un quadro del Settecento. Lo ha raccontato Maurizio Maria Rossi, coadiutore del presidente della Fondazione. Sulla tela è raffigurato un nobile francese, insieme a un nobile tedesco: la scintilla che ha portato a esporre questi antichi documenti, testimonianza di un lungo periodo che va dalla fine del Medioevo a oggi.
