“Sparite” le panchine lungo l’Olona a Legnano. Ma i vandali non c’entrano

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LEGNANO – Qualcuno non se n’era ancora accorto fino a quando non gliel’abbiamo fatto notare. Da qualche giorno sul lungo fiume Olona in centro a Legnano sono sparite alcune panchine. Stavolta, però, i vandali non c’entrano: le sedute, in legno, sono state rimosse dal Comune. Quattro nel tratto compreso tra via dei Tessitori e lo spiazzo retrostante la chiesa di San Domenico e altre quattro in quello successivo, verso via Tirinnanzi. Sulla passeggiata, i segni evidenti lasciati dalle piastre con cui le panchine erano saldate al suolo. A monte della “sparizione”, inderogabili lavori di manutenzione: in effetti, quelle rimaste nello spiazzo citato, cui si accede da corso Garibaldi lungo vicolo di Santa Maria degli Angeli, si presentano piuttosto malconce e con la vernice scrostata. Facile dedurre che quelle rimosse dovessero essere conciate allo stesso modo, o ancora peggio: se sono state tolte, vuol dire che una semplice riverniciatura in loco non era sufficiente a rimetterle in sesto.

Manutenzione in corso. Ma nessuno le vuole indietro

Il bello è che quelle panchine, ora a essere state tolte senza dare nell’occhio a molti, sembra non rimpiangerle nessuno: né chi si gode un momento di riposo sulle altre presenti sul lungo fiume, né chi abita vicino ad esse. Per saperne il motivo, basta chiederlo. «Ma vuole scherzare? – ci risponde un signore appena uscito di casa – Su quelle panchine, quando ci sono, si ammassa la gente a fare i propri affari. Soprattutto extracomunitari, la sera. E di quali affari si tratti, glielo lascio immaginare…». Il problema ci era stato raccontato pochi giorni fa da altri residenti del quartiere nuovo di zecca sorto al posto del Cotonificio Cantoni: le panchine sono luoghi di bivacco e di commercio di droga, l’accusa. A cui qualcuno aveva suggerito come rimedio proprio quello di eliminarle. Una semplice coincidenza?

«Eliminarle non servirebbe a riportare l’ordine»

legnano panchine sparite lungo olona«Ma togliere le panchine per evitare assembramenti sospetti non basterebbe – commenta una signora di passaggio su uno dei ponti dell’Olona – perché “quelli” si mettono anche in mezzo al prato, vicino al supermercato e ovunque sul lungofiume. Mia figlia abita qui e non scende mai di casa da sola, c’è gente brutta, la sera schiamazzi e movimenti strani fino a tardi. Non solo d’estate, ma anche in inverno. Lo sanno tutti, in un condominio hanno fatto una petizione per far passare più spesso la polizia. E poi lasciano per terra di tutto, bottiglie e roba da mangiare, la mattina è un immondezzaio». Senza le panchine, però, è sparita anche la sporcizia: nel giorno del nostro sopralluogo, la mattina di venerdì 26 giugno, come dimostrano le foto in questa pagina il lungo fiume si presentava quasi deserto e immacolato, sia lungo i passaggi pedonali che nelle aiuole.

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