Stagione delle truffe al culmine: a Legnano un vademecum per prevenirle

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LEGNANO – Una signora di Legnano è stata convinta da un falso poliziotto a versargli ben 50.000 euro perché così, diceva, avrebbe evitato l’arresto della figlia che aveva investito con l’auto una donna incinta. Un altro cittadino ha comprato un letto ospedaliero per 15.000 euro, rassicurato di aver fatto un buon affare. A uno appena uscito dalla chiesa una ragazza ha chiesto una informazione stradale e poi l’ha abbracciato per ringraziarlo: solo quando è arrivato a casa si è accorto di non avere più il suo Rolex.

Sono solo alcune delle truffe denunciate negli ultimi mesi al commissariato di polizia di Legnano. Dai finti tecnici dell’acqua alla scusa dello pneumatico bucato, ci sono tutti i “classici” del settore, comprese le false donazioni e la distrazione procurata mentre si carica la spesa in auto nel parcheggio del supermercato o si fa un prelievo di contanti a uno sportello bancomat. «Fenomeni ricorrenti – osserva Ilenia Romano, a capo del commissariato di via Gilardelli – che provocano un doppio danno, perché la vittima è colpita, oltre che sul piano materiale, anche su quello psicologico: alla disperazione per essere stati ingannati si aggiungono la sfiducia e l’imbarazzo, che spinge a non sporgere denuncia, come avviene anche nel caso in cui il tentativo di truffa non sia stato portato a termine. Bisogna tenere ben presente che chi compie queste truffe non si improvvisa, ma lo fa di lavoro e sa bene come e chi colpire, arrivando a usare la Rete per acquisire notizie precise sulle vittime».

Consigli utili sui casi riscontrati in città

Per far fronte a questa “piaga” è in distribuzione a Legnano un vademecum con 13 consigli tanto semplici quanto utili ed efficaci “di comportamento per la tua serenità” rivolto alle persone ritenute deboli in ragione dell’età e quindi ritenute a maggior rischio di essere raggirate. Lo ha realizzato il commissariato cittadino della Polizia di Stato in collaborazione con Anaci-Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari (sedi provinciali di Varese e di Milano), con il patrocinio del Comune e la sponsorizzazione di Reale Mutua-Agenzia Minesi.

La brochure presenta le diverse forme truffaldine riscontrate sul territorio e le loro evoluzioni, da quelle a domicilio alle truffe telefoniche, dai contatti apparentemente casuali in strada al phishing e altri raggiri telefonici o per posta elettronica. Inoltre fornisce indicazioni precise sui campanelli d’allarme da riconoscere per tutelarsi in tempo. Gli opuscoli saranno distribuiti negli uffici del commissariato, sul sito dell’Asst Ovest Milano e presso gli info point dell’ospedale nuovo di Legnano, oltre che nelle sedi dell’Urp del Comune di Legnano, dell’associazione Auser territoriale Comprensorio Ticino Olona e dell’Università degli anziani Ualz.

Collaborazione Polizia-Comune-Anaci

Alla presentazione del vademecum avvenuta ieri, giovedì 30 novembre, a Palazzo Leone da Perego (nelle foto) erano presenti il sindaco, il suo vice e l’assessore Berna Nasca. «Quello delle truffe – ha esordito Radice – è un problema importante nell’ambito della fragilità della popolazione anziana, particolarmente esposta. Da una recente ricerca sul welfare in città è emerso un dato interessante: gran parte delle persone sono sole o vivono in coppia, condizione che determina paura e insicurezza. Contro la loro vulnerabilità bisogna continuare a dare questi messaggi utili alla prevenzione: anche “insospettabili” cadono nelle truffe». Compresi i più giovani, che quando sono in casa senza i genitori tendono a fidarsi di una persona sola che si presenta alla porta, pensando di poter gestire la situazione.

Mentre Anaci, rappresentata da Angelo Spadari, pensa ad altri vademecum simili ad esempio sulla droga e sulle baby gang, dal commissariato mettono in guardia sul «periodo cruciale» alle porte: «Vi possono proporre facili guadagni, offrirsi di accompagnarvi a prelevare denaro per estinguere presunti debiti o fingersi vostro figlio per dirvi “mamma, devo fare un regalo ma non ho soldi”. Nei casi più gravi, la situazione può scadere da truffa e furto a rapina e perfino sequestro di persona. Con la scusa dell’acqua contaminata una donna è stata malmenata e derubata di un bottino ingente, talvolta le vittime vengono saccheggiate dei risparmi di una vita o di oggetti che hanno un grande valore affettivo».

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