«Stangata di Amga sulle bollette dei legnanesi per rimediare ai conti in rosso»

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LEGNANO – Giallo sulla tariffa del teleriscaldamento a Legnano. Amga si troverebbe in difficoltà finanziarie così gravi da non poter assicurare la prosecuzione del servizio: per questa ragione, alla fine di gennaio avrebbe comunicato al sindaco Lorenzo Radice di aver aumentato la tariffa a carico degli utenti, giustificando la decisione con l’aumento dei costi dei “certificati neri”, cioè dei contributi da pagare per le emissioni di anidride carbonica a causa dell’utilizzo del gas.

A renderlo noto è oggi, lunedì 28 febbraio, il consigliere di minoranza Franco Brumana, che non perde l’occasione per ricordare che «prima di questo ribaltamento dei costi sugli utenti, Amga aveva avviato il salvataggio di Accam e del suo inutile, dannoso e obsoleto inceneritore, tramite la società partecipata Neutalia, che si sta apprestando a fondersi con Accam e ad accollarsi circa 15 milioni di debiti. Un’operazione non solo deplorevole dal punto di vista ambientale, ma anche disastrosa dal punto di vista economico e finanziario, dettata da ragioni politiche e da interessi del tutto estranei a quelli di Amga».

Brumana: «Aumenti taciuti dal Comune»

La stessa società aveva stipulato una «generosa» transazione della causa in corso contro i suoi ex amministratori, rinunciando a favore delle compagnie assicuratrici che li garantivano a molti milioni di euro e preferendo invece incassare subito 2.200.000 euro. «Non risulta infine – incalza il capogruppo del Movimento dei cittadini – che nonostante i presupposti più volte enunciati abbia provveduto a rinnovare l’obsoleta centrale del teleriscaldamento per ridurre i costi di produzione. Ora improvvisamente scopre i costi dei certificati neri, che poteva prevedere molto tempo prima.

«Il Comune di Legnano controlla Amga perché detiene la maggioranza assoluta del capitale sociale, quindi ha la responsabilità politica e istituzionale dei costi addebitati ai suoi cittadini, ma sta facendo passare sotto silenzio l’aumento della tariffa. Nel frattempo viene mantenuto in carica l’amministratore, anche se il suo mandato era terminato alla fine del 2020. Ne consegue che la precarietà dell’amministrazione di Amga ostacola una visione strategica e a lunga prospettiva di questa società e favorisce decisioni contingenti e slegate da una seria programmazione».

Rincari non previsti dai contratti

Per Brumana «si pone infine un serio problema di legalità, su cui andrà fatta chiarezza non appena sarà possibile esaminare tutta la documentazione. Ad oggi risulta che nei contratti con gli utenti non è previsto l’aumento tariffario, che pertanto potrebbe essere rifiutato. Inoltre la convenzione tra Amga e il Comune e i suoi aggiornamenti prevedono che il prezzo a carico dell’utente non può essere superiore al costo normale di esercizio che l’utente sopporterebbe per produrre il calore con una propria caldaia a gas. Quindi – conclude il consigliere civico – sarebbe doveroso che il sindaco non si limiti a prendere atto delle decisioni unilaterali di Amga, ma compia una seria verifica della questione e apra un confronto con i consiglieri comunali e con la società».

La Ualz unica interessata all’ex scuola Cantù

È l’Università Anziani di Legnano e zona l’unico ente del Terzo settore ad avere richiesto di partecipare alla procedura di co-programmazione per le attività di animazione e formazione culturale degli anziani da svolgersi nell’ex scuola elementare Cantù. Il termine per la presentazione delle domande era fissato al 25 febbraio.

Il primo incontro del tavolo di co-programmazione si terrà nella seconda metà di marzo e la procedura potrà avere una durata massima di due mesi; successivamente il Comune provvederà a pubblicare un bando per la co-progettazione delle attività destinate alla popolazione anziana da tenersi nell’immobile, per arrivare all’individuazione del soggetto che si occuperà di gestirle.

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