Tragedia di Stresa: presto indagati. Al vaglio anche società di Gallarate

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STRESA – Società, competenze, ruoli. Per la strage della funivia Stresa-Mottarone, costata la vita a 14 persone, tra cui 5 varesini, ci saranno presto i primi indagati. Un atto di garanzia nei confronti degli stessi che potranno così nominare i loro consulenti in un’indagine che si preannuncia tecnica. «Il dolo è escluso», ha chiarito il procuratore capo di Verbania Olimpia Bossi, che coordina l’inchiesta affiancata dal sostituto Laura Carrera, mettendo immediatamente a tacere fantasiose ipotesi complottistiche.

Nessuna ipotesi dolosa

Per individuare chi sarà iscritto nel registro degli indagati è necessario stabilire chi ha fatto cosa. In primo luogo la proprietà dell’impianto, sequestrato insieme a tutte le registrazioni del sistema di videosorveglianza. Di chi è la funivia? Era di Regione Piemonte, sarebbe dovuta passare al Comune di Stresa ma, il passaggio in questione, lo ha detto il primo cittadino della perla del lago Maggiore, non è ancora stato completato. Gli inquirenti stanno chiarendo le posizioni di  Ferrovie del Mottarone srl per la gestione, della Leitner di Vipiteno per la manutenzione, di una società di Gallarate incaricata della revisione annuale con tanto di legali rappresentanti e dei responsabili della sicurezza. Nessuno indagato è ancora stato iscritto ma sarebbe questione di ore.

Tre settimane fa revisione freni

Due i punti nodali dell’inchiesta: capire perché il cavo trainante si è spezzato. E accertare perchè il sistema di freni non è entrato in funzione, così come avvenuto per la cabina a valle, evitando così la tragedia. L’ultima revisione dei cavi è del novembre 2020 e il 3 maggio scorso, come ha affermato in una nota la Leitner, sono stati effettuati «manutenzione e controllo delle centraline idrauliche di frenatura dei veicoli». Per sciogliere un nodo devastante verranno esaminati i documenti sequestrati presso la società Ferrovie Mottarone, compresi i report relativi alla revisione, che per legge vanno trasmessi a un ufficio periferico del Ministero dei Trasporti e delle infrastrutture. Saranno inoltre passati al setaccio i video relativi al “viaggio” fatale della cabina precipitata ieri, domenica 23 maggio, ma anche dei giorni antecedenti la tragedia per capire se vi siano state altre anomalie.

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