Strage Mottarone, dalla Funivia di Laveno: «Tragedia inspiegabile»

funivia Laveno
La funivia Laveno - Sasso del Ferro

LAVENO MOMBELLO – Tanta incredulità da parte della Funivia di Laveno in seguito alla tragedia del Mottarone. Difficile, per chi gestisce l’impianto situato in provincia di Varese, spiegarsi il perchè del terribile incidente accaduto ieri, domenica 23 maggio, in cima alla montagna piemontese. Una tragedia in cui hanno perso la vita anche alcuni varesini. In un messaggio social la società Funivie del Lago Maggiore, che si occupa dell’impianto che da Laveno Mombello porta al Sasso del Ferro, ha voluto esprimere cordoglio per le vittime e vicinanza ai colleghi della Funivia di Stresa.

Cordoglio e vicinanza

«La direzione della Funivia del Lago Maggiore di Laveno Mombello esprime il suo cordoglio alle famiglie delle vittime e la sua profonda vicinanza alla direzione ed al personale della Funivia di Stresa-Mottarone». Questo il messaggio pubblicato sulla pagina Facebook dell’impianto. Le funivie di Laveno e del Mottarone sono gli unici due impianti a fune situati nella parte italiana del Lago Maggiore, a cui si aggiunge Cardada sopra Locarno in territorio svizzero. E dalla stazione di vetta situata al Poggio Sant’Elsa, ai piedi del Sasso del Ferro, il Mottarone appare davvero vicino, separato solo dall’acqua del Verbano.

Una tragedia inspiegabile

«Quanto accaduto è una cosa bruttissima e incomprensibile – commenta Paola Mattioni, gestore della Funivia di Laveno – non riusciamo a spiegarci i motivi tecnici. Sappiamo quanto sono controllate le funivie. Oltre alle manutenzioni ci sono i nulla osta di esercizio, che non vengono concessi se non è tutto a posto perfettamente. Ogni sistema è controllatissimo». La notizia è giunta davvero inaspettata a Laveno. «Abbiamo accolto la notizia molto male – continua – tante persone leggendo Lago Maggiore hanno pensato fossimo noi e ci hanno chiamato da tutto il mondo. Siamo vicini ai colleghi di Stresa, è una cosa terribile».

Impegno per la sicurezza

Nell’esprimere cordoglio per la tragedia del Mottarone la direzione della Funivia di Laveno sottolinea l’importanza dei controlli di sicurezza a tutela dei propri utenti. «Rassicuriamo i nostri clienti – spiegano dalla direzione – per il continuo impegno nel mantenimento degli standard necessari per garantire la sicurezza dei nostri passeggeri. Abbiamo una grandissima attenzione». Un aspetto che ha voluto sottolineare anche Anef, l’Associazione Nazionale Esercenti impianti a Fune. In un messaggio di vicinanza alle vittime la presidente Valeria Ghezzi ha espresso tutta l’incredulità per quanto accaduto. «Siamo senza parole. Gli impianti a fune sono tra i mezzi di trasporto più sicuri in assoluto. Basti pensare che gli ultimi incidenti in Italia, entrambi sul Cermis, risalgono al 1976, per un errore umano, e al 1998 quando un aereo tranciò i cavi della struttura. L’attenzione nei confronti della manutenzione e dello stato degli impianti è sempre altissima, è la nostra priorità. Questa è una tragedia che non riusciamo a spiegarci. Dobbiamo attendere le necessarie verifiche per capirne le ragioni».