LEGNANO – Uno striscione «vile e squallido»: così il sindaco Lorenzo Radice ha definito quanto comparso la scorsa notte sulla sede della sezione Anpi di Legnano in via Menotti (nella foto). Lo striscione è stato subito rimosso. «Potete mettere 100 striscioni – aggiunge Radice – noi italiani veri saremo in 1.000 in strada a rimuoverli. Perché l’Italia è antifascista».
Questo il commento sull’accaduto di Anpi Legnano-sezione “Mauro Venegoni”: «Alla vigilia del 25 aprile la nostra sede è stata oltraggiata da chi continua a ispirarsi a idee fasciste condannate dalla storia. L’offesa al 25 aprile è l’offesa alla lotta partigiana che in modo unitario contribuì a liberare l’Italia. L’Anpi e i democratici tutti non si faranno intimorire e festeggeranno con più convinzione il 25 aprile giorno della Liberazione».
Pochi giorni fa atto vandalico a monumento
L’episodio segue l’atto vandalico alla lapide commemorativa del capo partigiano Giovanni Brandazzi avvenuto pochi giorni fa ed è destinato a rinfocolare le polemiche fra gli opposti schieramenti nella ricorrenza della Liberazione. In questo clima il comitato “Legnano non dimentica” ha annunciato che, come ogni anno, intende commemorare la morte di Carlo Borsani, invalido di guerra legnanese e Medaglia d’oro al valor militare, ucciso dai partigiani il 29 aprile 1945.
Domenica corteo per Carlo Borsani
Il concentramento è previsto domenica prossima, 30 aprile, dalle ore 19.30 nel parcheggio di via Gilardelli; da lì, alle 20.30 partirà un corteo (qui sopra, una delle precedenti edizioni) diretto al piazzale Carlo Borsani, dove sarà deposta una corona di fiori e, dopo un momento commemorativo, si svolgerà il rituale del presente.
«La memoria si onora con l’azione – osserva il comitato – Esserci, per ricordare chi ha pagato con la vita l’amore sconfinato per l’Italia. Esserci, per regalare ad un grande legnanese l’abbraccio della sua Legnano. Esserci, per continuare a trasmettere una fiaccola che non si spegnerà mai».
Sdegno di Rifondazione comunista
«Rifondazione comunista di Legnano esprime tutto il proprio sdegno per l’attacco subìto nottetempo dalla locale sede Anpi alla vigilia della Festa di Liberazione»: è quanto si legge in una nota diffusa in giornata dal Circolo cittadino di Rifondazione comunista. «Offendere il 25 Aprile – prosegue la nota – significa offendere quanti/e misero in gioco la propria vita per liberare il nostro Paese dalla tenaglia nazi-fascista e restituire dignità ad un popolo sottomesso. Significa mettersi fuori dal patto costituzionale che nella lotta di Resistenza affonda le proprie radici e che sta alla base della nostra Repubblica democratica. Significa non accettare i princìpi di libertà, uguaglianza, solidarietà, giustizia e pace scolpiti nella Costituzione italiana e incompatibili con ogni fascismo vecchio e nuovo. Facciamo vivere la nostra Costituzione, fuori i fascisti dalla nostra città!».
Pd: «Guai a sottovalutare questi episodi»
Sul «vile atto compiuto nella notte del 25 aprile» è intervenuto mercoledì 26 il Partito democratico di Legnano. Si tratta dell’«ultima di una serie di criminali azioni che i nostalgici del fascismo stanno perpetrando nei confronti dei simboli della democrazia italiana nata dalla Resistenza. Di fronte a questi crimini non dobbiamo cadere nella loro sottovalutazione o peggio ancora nell’indifferenza. È proprio dall’indifferenza, dal voltare la faccia, che nasce il pericolo della dittatura, così come accadde negli anni Venti del secolo scorso quando si insediò la dittatura fascista.
«Nell’esprimere la massima solidarietà all’Anpi di Legnano, ricordiamo il grande monito che il presidente Mattarella ha lanciato in questo 25 Aprile, percorso da pericolosi richiami ad un regime che la storia e gli italiani tutti hanno condannato e sconfitto 78 anni fa: è dalla resistenza antifascista e dalla lotta di liberazione dell’Italia che è nata la nostra Costituzione e, citando Pietro Calamandrei, uno dei padri costituenti: “Ora e sempre resistenza”».
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